FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 64
luglio 2023

Estate

 

ESTATE. UNA SFIDA DI CORAGGIO

di Annarita Verzola



La scuola è terminata e per gli Inseparabili Quattro, dopo gli esami di licenza media, il vero problema diventa come passare il tempo prima di partire per le vacanze con le rispettive famiglie. Ma chi sono gli Inseparabili Quattro? Sono Martina, Lucrezia, Simone e Danilo, compagni di classe che a settembre frequenteranno scuole diverse ma hanno promesso di non separarsi mai e deciso di rendere indimenticabile la loro estate.

“Io direi di cominciare stasera… potremmo piantare nel giardino di una delle nostre case la tenda di mi fratello e fingere di essere in campeggio, che ne dite?” propone Martina.



La proposta piace a tutti, ma a Simone, l’avventuroso del gruppo, suscita ben presto un’altra idea. “Che ne dite di piazzare la tenda nel giardino della villa abbandonata che si trova fuori dal paese?”

I ragazzi tacciono, non vogliono passare per paurosi, ma in realtà l’idea non li attira per niente. La villa è grande, abbandonata da anni e in paese circolano strane voci, si dice sia…infestata dai fantasmi! Non osano però esprimere ad alta voce simili pensieri per non fare una figuraccia davanti a Simone, anzi, si fingono incuriositi e così la decisione è presa.



La sera stessa gli Inseparabili Quattro entrano nel grande giardino della villa e piantano la tenda a pochi passi dall’ingresso, in realtà perché è l’unico punto illuminato, ma nessuno lo ammetterebbe mai. Dopo una gustosa cena a base di insalata di riso e di budino alla crema, i quattro amici si dispongono intorno alla lampada da campo e si interrogano su come passare la serata.

“Io propongo di raccontarci delle storie.” suggerisce Lucrezia, amante dei libri sin dalla più tenera età.

“Sì, ma chi di noi ne conosce una che gli altri non sappiano già?” chiede Danilo, il più timido del gruppo, guardandosi intorno.

“Se volete comincio io – propone Simone – conosco una storia che di certo voi ignorate…”

I compagni annuiscono, senza immaginare che Simone stia architettando un bello scherzo. Ha capito benissimo che i suoi amici non sono contenti di passare la notte lì e deciso di divertirsi un po’ a loro spese. Prende una torcia e, come nei peggiori film dell’orrore, se la punta sotto il viso, assumendo un’aria spettrale e assai inquietante. “Dovete sapere che in realtà non siamo i primi ad aver deciso di trascorrere una notte in questo luogo… mio nonno racconta…”



“Avete sentito? – lo interrompe Danilo, stringendosi a Lucrezia.

“Sentito che cosa?” chiede Simone, già spazientito per essere stato interrotto ancor prima di aver cominciato.

“Ho sentito dei fruscii.” mormora Danilo, guardandosi intorno.

“Beh, non mi pare strano, siamo in un giardino e sicuramente qualche gatto randagio si starà aggirando da queste parti.” tenta di rincuorarlo Martina, seppure poco convinta.

“Posso raccontare, adesso?” interviene Simone e tutti annuiscono e tacciono, disponendosi ad ascoltare. “Stavo dicendo che mio nonno ha parlato tante volte di un gruppo di ragazzini i quali, quando lui era giovane, decisero addirittura di entrare nella…”

“Ah, io ora ho sentito dei passi!” strilla all’improvviso Martina, abbracciando Lucrezia.

Simone comincia proprio a perdere la pazienza. Se quei fifoni continueranno così, addio scherzo! “Adesso ci penso io… ecco, usciamo dalla tenda e guardiamoci intorno, vedrete che non c’è niente di cui preoccuparsi e …” ma non riesce a terminare la frase mentre esce sul prato e si blocca, lo sguardo sollevato in alto e i compagni che premono dietro di lui.

“Che c’è? Che succede?” bisbiglia Martina, cercando di sbirciare sopra una spalla di Simone.

“Là, ecco guardate!” esclama Danilo con voce strozzata, indicando in alto mentre una risata si diffonde nell’aria.



Tutti guardano in direzione del dito puntato di Danilo, una finestra al secondo piano è illuminata e dietro i vetri una minacciosa sagoma ingobbita li osserva in silenzio.

Non serve altro agli Inseparabili Quattro per slanciarsi gridando fuori dalla tenda e correre verso il cancello del giardino, che hanno prudentemente lasciato spalancato.

Lucrezia si ferma per pochi istanti e si volta a guardare ancora una volta quella oscura sagoma che ha però qualcosa di familiare. Non ha tempo di riflettervi sopra, Martina è tornata indietro, l’afferra per un polso e la trascina di corsa dietro ai compagni, fuori da quale posto orribile, verso la sicurezza del paese…



(continua in autunno...)


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