FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 61
luglio 2022

Partenze

 

PARTENZE VERTICALI
Sulla poesia di Vania Vargas

di Giulia Avalle



I testi qui proposti provengono dalla raccolta in versi Relatos verticales [Racconti verticali 2019], opera della scrittrice guatemalteca Vania Vargas, che riunisce sotto un unico titolo le sue tre importanti raccolte di poesia: Cuentos infantiles, Señas particulares y cicatrices, Quizá ese día tampoco sea hoy.

In questo modo, si va a configurare una sorta di percorso vitale che va dalla re-interpretazione della propria infanzia passando per la contemplazione della quotidianità fino ad arrivare a un esilio interiore. La poesia di Vania è concreta, a volte persino dura, pervasa da sentimenti contrastanti come l’amore, la paura, l’amicizia, la morte. È un dialogo incessante con la propria solitudine, con l’esistenza; un cammino verso la propria redenzione. Una poesia impregnata delle cicatrici, delle esperienze, della lotta per andare comunque avanti e continuare a scrivere, a fare poesia.

Vania nelle sue opere fa un uso sapiente del linguaggio giocando anche con riferimenti intertestuali come nella poesia Ahab che si riferisce ad uno dei personaggi immaginari del capolavoro di Herman Melville, Moby Dick.




POESIE DI VANIA VARGAS
da Relatos verticale (Guatemala, 2019)


*

Termino de endulzar el café
A mi lado una pareja discute
alza la voz
se interrumpe

Alguna vez se amaron
o al menos eso creyeron

¿Qué me diste?
pregunta ella
con insistencia
¿qué me diste?

Responde el silencio

Debajo de la mesa
sale gateando Juan


*

Finisco di addolcire il caffè
accanto a me una coppia discute,
alza la voce
si interrompe

Una volta si amarono
o almeno così pensavano

Che cosa mi hai dato?
domanda lei
con insistenza
che cosa mi hai dato?

Risponde il silenzio

Da sotto il tavolo
esce gattonando Juan


*

Te regalo la emoción de los principios
la sensación del resucitado

la posibilidad de atar cintas de colores
reconocer tus ojos
multiplicar tu risa y verla crecer

de ser el primero en recorrer
un cuerpo sin miedo / recién amanecido

Tengo que decirte adiós
para dejar que te sorprenda
lejos de mí
en otros ojos
en cualquier esquina

Vamos
no llorés

El dolor
es un mal sueño


*

Ti regalo l’emozione degli inizi
la sensazione del resuscitato

la possibilità di legare nastri colorati
riconoscere i tuoi occhi
moltiplicare le tue risate e vederle aumentare

di essere il primo a percorrere
un corpo senza paura / appena dato alla luce

Devo dirti addio
per lasciare che ti sorprenda
lontano da me
in altri occhi
in qualsiasi angolo

Dai
non piangere

Il dolore
è un brutto sogno


*

Quedáte
al menos por un tiempo

Habláme de tus sueños
como si fueran nuestros

Convencéme

porque estoy cansada
de escribir
sobre el amor


*

Rimani
almeno per un po’

Parlami dei tuoi sogni
come se fossero i nostri

Convincimi

perché sono stanca
di scrivere
sull’amore


*

Mi madre llamó temprano
la mañana de mi cumpleaños

Nunca creciste
dijo entre bromas

Yo fui a trabajar
pagué mis facturas
regresé a casa temprano

Esperé toda el día
una llamada que nunca llegó

Quizá
después de todo
ella tenga razón

Los años han pasado
y todavía creo
en el amor


*

Mia madre ha chiamato presto
la mattina del mio compleanno

Non sei mai cresciuta
ha detto scherzando

Io sono andata a lavorare
ho pagato le mie bollette
sono tornata a casa presto

Ho aspettato tutto il giorno
una chiamata mai ricevuta

Forse
dopo tutto
ha ragione lei

Gli anni sono passati
e ancora credo
nell’amore


*

Una mañana cualquiera salís a la calle a una hora desacostumbrada
todo el mundo trabaja / el sol aún no quema
una corriente de aire te pasa las manos por el cuello
te levanta el pelo
y sonreís
la tristeza y vos tienen una tregua

En la esquina acaba de sentarse el saxofonista ciego
pasás a su lado
inhala con fuerza
y empieza a tocar una melodía desconocida

La calle se adapta a su ritmo
se mueve lento como una serpiente encantada
el aire se torna frío
y algo dentro de vos
despierta


*

Una mattina qualsiasi uscisti per strada ad un’ora insolita
tutto il mondo lavora / il sole ancora non brucia
una corrente d’aria ti passa le mani intorno al collo
ti solleva i capelli
e sorridi
tu e la tristezza avete una tregua

Nell’angolo si è appena seduto il sassofonista cieco
passi accanto a lui
inspira con forza
e inizia a suonare una melodia sconosciuta

La strada si adatta al ritmo
si muove lento come un serpente incantato
l’aria diventa fredda
e qualcosa dentro di te
si risveglia


AHAB

He dedicado mi vida
a buscarlo
decidida
obsesivamente

Moriré
quizá
sin encontrarlo
sin verlo de frente
sin sentir el aliento
salino
de sus fauces

Lo intuyo

nunca lo alcanzo

se me escapa
el amor


AHAB

Ho dedicato la mia vita
a cercarlo
convinta
ossessivamente

Morirò
forse
senza incontrarlo
senza averlo di fronte
senza sentire l’alito
salino
delle sue fauci

Lo intuisco

mai lo raggiungerò

mi sfugge via
l’amore


ELLA EXTIENDE LA MANO Y VEO

una línea fragmentada que atraviesa
con intensidad
las líneas que marcan la vida y el destino

es la del presente / me dice
y sonríe

es la línea de la rabia
se la hace con las uñas


LEI STENDE LA MANO E VEDO

una linea frammentata che attraversa
con intensità
le linee che segnano la vita e il destino

è quella del presente / mi dice
e sorride

è la linea della rabbia
se la procura con le unghie


*

Es de noche / salgo a la calle
y la indigente que duerme
en la entrada del edificio
extiende su mano / me mira sonriente

¿Y tu hijo? / me pregunta
como si tuviera la capacidad
de ver lo que no existe

Yo sonrío / le doy una moneda
murió / le digo / como si habláramos de la rutina

Y ella se ríe con su sonrisa muerta
y clava su mirada en mi sombra pequeña
en mi puño siempre cerrado
come quien lanza / en un escupitajo
lo que le quedaba de ternura
y nos dibuja una cruz invisible
con la moneda que acabo de entregarle
y tararea mientras sigo mi camino
con la conciencia de mi puño y de mi sombra
que juega con la luz / que por ratos se atrasa
se adelanta / me acompaña / me rodea

Es una muerte pequeñita
y en la medida que va creciendo
se parece más a mi


*

È notte / esco per strada
e la senzatetto che dorme
sull’entrata dell’edificio
stende la sua mano / mi guarda sorridente

E tuo figlio? / mi domanda
come se avesse la capacità
di vedere quello che non esiste

Io sorrido / le do una moneta
è morto / le dico / come se parlassimo della routine

E lei ride con il suo sorriso morto
e fissa il suo sguardo nella mia piccola ombra
nel mio pugno sempre chiuso
come chi lancia / in uno sputacchio /
quello che di tenero rimaneva
e disegna per noi una croce invisibile
con la moneta che le ho appena dato
e canticchia mentre continuo il mio cammino
con la coscienza del mio pugno e della mia ombra
che gioca con la luce / che a tratti in ritardo
si fa avanti / mi accompagna / mi circonda

È una morte piccolina
e man mano che va crescendo
mi assomiglia sempre di più


*

Es sabado en la tarde
se despeja la avenida
se pueblan las esquinas
las puertas de las casas

Los niños con pantalones cortos
invaden las aceras

Corren / casi flotan

La tarde es un lago color naranja
que amenaza con inundar el cuarto
a medida que el viento empuja las cortinas

Adentro
la sueñan los que se abrazan
con las raíces enredadas
y dibujan el mundo
mientras callan la hora
niegan el pasado
entretienen a la muerte
y cuando salen
la noche es una calle
demasiado oscura
y vacía

Por ella transitan los otros
los que solo vimos
en otros ojos
taxi sin hora
que llevan en silencio
personas solas
hacia casas sin niños

A esto me refería
recordás
cuando preguntabas
en qué pensaba
y yo respondía

en nada


*

È sabato sera
si svuota il viale
si popolano gli angoli
le porte delle case

I bambini con i pantaloni corti
invadono i marciapiedi

Corrono / quasi galleggiano

La sera è un lago color arancione
che minaccia di inondare la camera
man mano che il vento scuote le tende

Dentro
la sognano coloro che si abbracciano
con le radici aggrovigliate
e disegnano il mondo
mentre zittiscono le ore
negano il passato
intrattengono la morte
e quando escono
la notte è una strada
troppo buia
e vuota

Per lei transitano gli altri
coloro che solo abbiamo visto
in altri occhi
taxi senza ora
che portano in silenzio
persone sole
verso case senza bambini

A questo mi riferivo
ricordi
quando chiedevi
a cosa pensavo
e io ti rispondevo

a niente


Traduzione dallo spagnolo di Giulia Avalle




Vania Vargas
nasce a Quetzaltenango, in Guatemala nel 1978. Poetessa, giornalista e narratrice è laureata in lettere all’Università di San Carlos del Guatemala. Autrice di vari libri di poesia come Cuentos infantiles (2010), Quizá ese día tampoco sea hoy (2010, 2016), Los habitantes del aire (2014, 2016), Señas particulares y cicatrices (2015), Cuarenta noches, (2018) e Relatos verticales (2016, 2019). È anche nell'antologia Microfé: poesía guatemalteca contemporánea (Catafixia editorial, 2012).
È stata tra le scrittrici invitate alla FIL Zócalo nel 2012 e alla Fiera del Libro di Panama nel 2016, così come dei dipartimenti di spagnolo dell’Università di Stanford a San Francisco, California, e dell’Università di Copenaghen. Nel 2017 è stata invitata a condividere il suo lavoro come parte delle celebrazioni della giornata del libro del Distretto Metropolitano di Quito attraverso la Rete Bibliotecaria Metropolitana.

avallegiulia96@gmail.com