FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 57
gennaio-aprile 2021

Oasi

 

L’ESPERIMENTO DI LUCREZIA

di Annarita Verzola



Lucrezia considerava una grandissima fortuna essere stata assunta in quella biblioteca e non avrebbe mai fatto nulla per mettersi in una posizione difficile, ma non le dava tregua l’idea che le era balenata in mente una calda notte di luglio in cui non riusciva a dormire e si era seduta sul balcone con un bicchiere di tè freddo sul tavolino.

Sapeva benissimo che la classificazione decimale Dewey era il cardine organizzativo di ogni biblioteca, ma il tarlo del dubbio si era oramai insinuato nella sua mente.

Aveva pensato di confidarsi con Giulia, la più anziana tra le bibliotecarie che le aveva fatto da guida i primi tempi, ma una sorta di rispettoso pudore per l’esperienza di decenni della collega l’aveva sempre trattenuta.

Non poteva andare avanti così, da qualche parte doveva pur cominciare almeno a tentare di mettere in pratica l’esperimento, per quanto ardito potesse essere, e finalmente una sera in cui stava riponendo negli scaffali i libri che i bambini avevano lasciato in giro nel settore “Ragazzi” decise che avrebbe incominciato proprio da lì.



I giovani lettori erano i più aperti alle novità, i più curiosi, e Lucrezia era certa che avrebbero capito ben presto il senso del cambiamento.

Nel fine settimana si procurò dei leggeri fogli di compensato, che fece tagliare a forma di nuvola, e una scatola di pennarelli dalla punta molto grossa, poi si mise all’opera sul pavimento della sala da pranzo di casa sua.

Quando tutto fu pronto, una mattina Lucrezia arrivò in biblioteca con anticipo sui colleghi e nascose le nuvole di compensato dietro gli scaffali della sezione “Ragazzi”.



Terminato il turno, andò da Giulia e, con una tranquillità che era ben lontana dal provare, le disse: “Mi sono accorta che il settore dei bambini e dei ragazzi è piuttosto in disordine e così vorrei chiedere il permesso di lavorare nel prossimo fine settimana per sistemarlo. So bene che le risorse della biblioteca sono limitate – si affrettò ad aggiungere, intuendo che la mano alzata di Giulia poteva significare un rifiuto – ma non voglio essere pagata, consideralo un servizio di volontariato per il bene della biblioteca.”

Giulia non le promise niente, doveva prima parlarne con i superiori e poi le avrebbe dato una risposta.

Per Lucrezia furono ore di trepida attesa, non sarebbe mai riuscita a mettere in pratica l’esperimento se non avesse avuto a disposizione i due giorni di chiusura della biblioteca.

Siccome era un tipo fatalista, si disse che se avesse ricevuto una risposta negativa, ciò avrebbe significato che la sua era un’idea bislacca.

Così rimase senza parole per la felicità quando Giulia le disse che la sua richiesta era stata accolta e poteva cominciare quando voleva.

Firmò con entusiasmo la ricevuta della chiave di accesso e del sistema di allarme e attese con trepidazione il sabato.

Lavorò instancabilmente e la domenica sera, quando lasciò la biblioteca, aveva il cuore che batteva forte per l’emozione al pensiero della reazione dei giovani lettori che sarebbero venuti l’indomani.

Di solito i più piccoli venivano la mattina, accompagnati da mamme, nonne o zie, mentre i più grandicelli arrivavano dopo la scuola, così ebbe tempo per gli ultimi ritocchi.



La prima ad arrivare fu una giovane mamma con due gemelli e le presentò il foglietto con la richiesta del libro che voleva leggere loro. Lucrezia le indicò un settore della biblioteca sul quale campeggiava una nuvola con la scritta in rosso:

OASI DELL’AMORE
QUI TROVERAI STORIE CHE TI RISCALDERANNO
IL CUORE E TI FARANNO FELICE

Di lì a non molto una nonna con un nipotino furono invitati ad avvicinarsi alla nuvola su cui era scritto in blu:

OASI DELLA PAURA
QUI POTRAI METTERE ALLA PROVA
TUTTO IL TUO CORAGGIO

Poi un gruppetto di compagni di scuola fu dirottato verso la nuvola con la scritta verde:

OASI DELLA CURIOSITÀ
QUI LA TUA MENTE TROVERÀ TANTE
RISPOSTE E ALTRETTANTE DOMANDE

Una coppia di amiche fu mandata senza alcun dubbio verso la nuvola con la scritta rosa:

OASI DEL SOGNO
QUI POTRAI CHIUDERE GLI OCCHI E
SCOPRIRE MONDI NUOVI

Davanti alla nuvola con la scritta viola:

OASI DEL FUTURO
QUI LA SCIENZA E LA
TECNOLOGIA TI ASPETTANO

si era formato un nutrito gruppo e numerosi bambini e ragazzi si erano fermati anche davanti alla nuvola con la scritta arancione:

OASI DELL’ALLEGRIA
QUI LE RISATE E IL BUONUMORE
SONO ASSICURATI

In pochi giorni si diffuse tra i giovani lettori la notizia delle oasi della biblioteca e ben presto furono loro stessi a suggerire di collocare una copia di un libro di un’oasi in un’altra, secondo i sentimenti che quel libro suscitava in loro.

La notizia uscì rapidamente dalle mura della biblioteca e ovunque si cominciò a parlare della catalogazione emozionale, come la chiamò brillantemente un giovane cronista locale, aggiungendo che i libri stavano conoscendo una nuova vita e che la biblioteca non era mai stata così vivace.




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