FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 56
settembre-dicembre 2020

Caos

 

L'ANGOLO DI ED

a cura di Giuseppe Ierolli



Caos - Incessante - freddo -


J510-F355

It was not Death, for I stood up,
And all the Dead, lie down -
It was not Night, for all the Bells
Put out their Tongues, for Noon.

It was not Frost, for on my Flesh
I felt Siroccos - crawl -
Nor Fire - for just my marble feet
Could keep a Chancel, cool -

And yet, it tasted, like them all,
The Figures I have seen
Set orderly, for Burial,
Reminded me, of mine -

As if my life were shaven,
And fitted to a frame,
And could not breathe without a key,
And 'twas like Midnight, some -

When everything that ticked - has stopped -
And Space stares all around -
Or Grisly frosts - first Autumn morns,
Repeal the Beating Ground -

But, most, like Chaos - Stopless - cool -
Without a Chance, or Spar -
Or even a Report of Land -
To justify - Despair.

    Non era la Morte, perché ero diritta,
E tutti i Morti, giacciono distesi -
Non era la Notte, perché tutte le Campane
Sfoderavano i loro Batacchi, per il Mezzodì.

Non era il Gelo, perché sulla Carne
Sentivo Scirocchi - strisciare -
Né il Fuoco - perché da soli i miei piedi di marmo
Avrebbero mantenuto un Presbiterio, fresco -

Eppure, sapeva, di tutto questo,
Le Figure che avevo visto
Composte, per la Sepoltura,
Mi ricordavano, la mia -

Come se la mia vita fosse stata piallata,
E incastrata in una cornice,
E non potessi respirare senza una chiave,
Ed era un po', come a Mezzanotte -

Quando tutto ciò che ticchetta - si è fermato -
E lo Spazio guarda fisso tutt'intorno -
O geli Orribili - i primi mattini d'Autunno,
Si appropriano del Suolo Palpitante -

Ma, più di tutto, come il Caos - Incessante - freddo -
Senza una Possibilità, o un Pennone -
O almeno un Annuncio di Terra -
A giustificare - la Disperazione.

Un momento d'angoscia, di svuotamento dell'anima, di gelo interiore, fissato sulla carta con immagini, quasi delle istantanee, che cercano di descriverne la natura. Come quasi sempre nelle poesie di ED si inizia in medias res, senza nominare l'oggetto della poesia. Nei primi otto versi, quattro no, quattro descrizioni, fulminee e immaginifiche, di ciò che "non" è ciò di cui stiamo parlando. Non è la morte (io sono ben diritta in piedi, i morti sono distesi), non è la notte (le campane suonano a distesa il mezzogiorno), non è il gelo (sento i caldi venti di scirocco che strisciano sulla carne), e non è nemmeno il fuoco, perché i miei piedi di marmo potrebbero da soli rinfrescare l'intero spazio di un presbiterio. E poi, finiti i "non" ecco che passiamo a ciò che invece può ricordare, può somigliare a quello che proviamo. La composta fissità dei morti, così simile a questa gelida costrizione che sentiamo dentro, come se fossimo stati a forza incastrati in una cornice, e solo una chiave che ci liberi potrebbe permetterci di respirare. L'immagine della mezzanotte (il momento del buio contrapposto al solare mezzogiorno) che fa cessare ogni vita, quasi arriva a fermare il tempo (ogni cosa che ticchetta) o le prime gelate d'autunno, tremende perché sorprendono il suolo ancora palpitante di vita ("Repeal" significa letteralmente "abrogare" "cancellare qualcosa che esisteva prima" - qui il significato è "cancellare la vita dal suolo" e mi è sembrato corretto renderlo con "appropriarsi"). Poi c'è l'ultima strofa, con quel "most" che sottolinea la similitudine più vera: il caos, incessante, freddo (nel senso di insensibile, indifferente), dove non esistono possibilità di salvezza, pennoni che aiutino chi naviga in questo mare infido e incomprensibile, e nemmeno un accenno di terra che possa almeno giustificare la disperazione di rendersi conto di non riuscire ad arrivarci. Nemmeno questo, nemmeno la disperazione è concessa, in un caos dove non c'è posto per l'uomo.
Poesia che chiude tutte le porte, persino quelle, tremende ma umane, della disperazione.

 

J806-F864

A Plated Life - diversified
With Gold and Silver Pain
To prove the presence of the Ore
In Particles - 'tis when

A Value struggle - it exist -
A Power - will proclaim
Although Annihilation pile
Whole Chaoses on Him -

    Un Vita Placcata - differenziata
Con Pene d'Oro e d'Argento
Per provare la presenza del Minerale
In Particelle - è quando

Un Valore lotta - che esiste -
Un Potere - si rivelerà
Sebbene l'Annichilazione impili
Interi Caos su di Lui -

La vita è ricoperta di pene, sembrano d'oro e d'argento, ma il loro scintillio serve solo a far vedere che ci sono. Contro questa "placcatura", che cerca di rinchiuderci dentro di lei, l'unica difesa è la lotta, che può far emergere il valore della nostra esistenza e permettere il dispiegarsi di quel potere che pur sempre possediamo, la ragione, pronta ad emergere anche se la vita tenta di sommergerla sotto interi mucchi di caos, ovvero di irrazionalità, per condurla alla definitiva annichilazione di sé.
Poesia breve ma molto densa. Inizia con un'immagine tipica di ED: la vita "placcata", rinchiusa sotto un impermeabile strato di pena e dolore. Uno stato di costrizione dal quale è difficile liberarsi. Ma a questa pessimistica visione iniziale si contrappongono i versi della seconda strofa, uniti alla prima dall'enjambement con l'ultimo verso, che indicano nella lotta contro questa costrizione l'unico modo per proclamare la supremazia della ragione.

 

Dalla lettera 229, febbraio 1861 o 1862
A Samuel Bowles

Dear friend.

You remember the little "Meeting" - we held for you - last spring? We met again - Saturday - 'Twas May - when we "adjourned" - but then Adjourns - are all - The meetings wore alike - Mr Bowles - The Topic - did not tire us - so we chose no new - We voted to remember you - so long as both should live - including Immortality. To count you as ourselves - except sometimes more tenderly - as now - when you are ill - and we - the haler of the two - and so I bring the Bond - we sign so many times - for you to read, when Chaos comes - or Treason - or Decay - still witnessing for Morning.
We hope - it is a tri-Hope - composed of Vinnie's - Sue's - and mine - that you took no more pain - riding in the sleigh.
We hope our joy to see you - gave of it's own degree - to you - We pray for your new health - the prayer that goes not down - when they shut the church - We offer you our cups - stintless - as to the Bee - the Lily, her new Liquors - [...]

Caro amico.

Si ricorda la piccola "Riunione" - che tenemmo per lei - la scorsa primavera? Ci siamo riunite di nuovo - sabato - Era maggio - quando ci "aggiornammo" - d'altra parte gli Aggiornamenti - sono tutto - le riunioni sono rimaste le stesse - Mr Bowles - L'Argomento - non ci stancava - così non ne abbiamo scelti di nuovi - Abbiamo votato per rammentarla - finché entrambi vivremo - inclusa l'Immortalità. Tenere a lei come teniamo a noi stesse - salvo talvolta con più tenerezza - come ora - che lei è malato - e noi - le più robuste dei due - e così le porto il Patto - che abbiamo sottoscritto così tante volte - perché lei lo legga, quando verrà il Caos - o il Tradimento - o il Declino - a perenne testimonianza del Mattino.
Speriamo - è una Speranza triplice - composta da quella di Vinnie - di Sue - e dalla mia - che lei non debba più patire dolore - correndo in slitta.
Speriamo che la nostra gioia di vederla - sia dello stesso grado - per lei - Preghiamo per la sua rinnovata salute - una preghiera che non si affievolisce - quando chiudono la chiesa - Le offriamo i nostri calici - illimitati - come all'Ape - il Giglio, il suo nuovo Liquore - [...]

Le lettere di Emily Dickinson sono ormai considerate parte integrante del suo corpus poetico, non solo perché contengono molto spesso dei versi, ma soprattutto perché il linguaggio rimanda allo stile delle sue poesie: frammentato, elusivo, con pause che riempiono i vuoti grammaticali. In questo caso la sovrabbondanza delle lineette fa quasi pensare a una poesia senza gli a capo che delimitano i versi.
Samuel Bowles (1826-1878), era figlio del fondatore dello "Springfield Daily Republican", e ne divenne editore dopo il padre, nel 1851. Durante la sua vita il giornale divenne uno dei più influenti della regione, e un organo dei repubblicani liberali. Uomo dai vasti interessi e dall'inesauribile energia, Bowles viaggiò molto. Le sue lettere erano pubblicate nel "Republican", e molti dei suoi editoriali furono raccolti in volume. Molto ammirato da tutti i Dickinson, con i quali lui e la sua famiglia intrattennero rapporti di intima amicizia, era particolarmente stimato da ED.

 

Dalla lettera 610, luglio 1879
A Louise e Frances Norcross

Dear Cousins,

Did you know there had been a fire here, and that but for a whim of the wind Austin and Vinnie and Emily would have all been homeless? But perhaps you saw The Republican.
We were waked by the ticking of the bells, - the bells tick in Amherst for fire, to tell the firemen.
I sprang to the window, and each side of the curtain saw the awful sun. The moon was shining high at the time, and the birds singing like trumpets.
Vinnie came soft as a moccasin, "Don't be afraid, Emily, it is only the fourth of July."
I did not tell that I saw it, for I thought if she felt it best to deceive, it must be that it was.
She took hold of my hand and led me into mother's room. Mother had not waked, and Maggie was sitting by her. Vinnie left us a moment, and I whispered to Maggie, and asked her what it was.
"Only Stebbin's barn, Emily;" but I knew that the right and left of the village was on the arm of Stebbin's barn. I could hear buildings falling, and oil exploding, and people walking and talking gayly, and cannon soft as velvet from parishes that did not know that we were burning up.
And so much lighter than day was it, that I saw a caterpillar measure a leaf far down in the orchard; and Vinnie kept saying bravely, "It's only the fourth of July."
It seemed like a theatre, or a night in London, or perhaps like chaos. The innocent dew falling "as if it thought not evil," and sweet frogs prattling in the pools as if there were no earth.
At seven people came to tell us that the fire was stopped, stopped by throwing sound houses in as one fills a well. [...]

Care Cugine,

Lo sapevate che qui c'è stato un incendio, e che se non fosse stato per un capriccio del vento Austin, Vinnie ed Emily sarebbero tutti diventati dei senzatetto? Ma forse l'avete visto sul Republican.Fummo svegliate dal suono delle campane, - ad Amherst si suonano le campane in caso di incendio, per avvertire i pompieri.
Mi precipitai alla finestra, e da un lato all'altro della tenda si vedeva un sole spaventoso. Intanto la Luna brillava alta, e gli uccelli cantavano come trombe.
Vinnie arrivò silenziosa come un indiano,{1} "Non aver paura, Emily, è solo il quattro luglio".{2}
Non le dissi che avevo visto l'incendio, perché pensai che se aveva deciso che fosse meglio fingere, era meglio far finta di niente.
Mi prese per mano e mi portò nella camera della mamma. La mamma non si era svegliata, e Maggie era seduta accanto a lei. Vinnie ci lasciò un momento, e io chiesi bisbigliando a Maggie che cosa stesse succedendo.
"Solo il fienile degli Stebbin, Emily", ma capii che sia a destra che a sinistra il paese era in balia del fienile degli Stebbin. Potevo sentire i crolli delle case, i contenitori di petrolio esplodere, e la gente che girava per strada e parlava animatamente, e colpi di cannone soffici come velluto da parrocchie che non sapevano che stavamo bruciando.
E c'era più luce che di giorno, tanto che riuscii a vedere un bruco che prendeva le misure a una foglia in fondo al frutteto; e Vinnie continuava a dire eroicamente, "È solo il quattro luglio".
Sembrava di essere a teatro, o a una serata a Londra, o forse era come il caos. La rugiada innocente cadeva "come se non ci fosse nulla di male", e ranocchie ciarlavano leggiadre negli stagni come se la terra non esistesse.
Alle sette vennero a dirci che l'incendio era stato fermato, fermato buttandoci dentro solide case come quando si riempie un pozzo. [...]



{1}Il "moccasin" del testo originale è riportato come "mocasson" nel Dizionario Webster del 1844 e i significati sono due: "tipo di scarpa usata abitualmente dai nativi indiani" e "serpente d'acqua velenoso del sud degli Stati Uniti". Margherita Guidacci traduce con "indiano" e Barbara Lanati con "biscia".

{2}Il quattro luglio negli Stati Uniti è la Festa dell'Indipendenza, festeggiata ovviamente anche con fuochi d'artificio, anche se presumo non nelle prime ore del mattino, quando ci fu l'incendio di Amherst narrato da ED.

La fervida immaginazione di ED si esercita qui nella descrizione di un incendio che ci fu realmente ad Amherst nelle prime ore del 4 luglio 1879 e che distrusse buona parte della zona commerciale.
Louise (1842-1919) e Frances (1847-1896) Norcross erano figlie di Lavinia Norcross, la minore delle sorelle della madre di ED. Furono sempre molto legate a ED. Dopo essere rimaste orfane le due sorelle vissero insieme fino alla morte di Frances, quando furono distrutte tutte le lettere a loro indirizzate dalla cugina. La corrispondenza sopravvissuta deriva da trascrizioni con molti tagli, fornite prima del 1894 a Mabel Loomis Todd, mentre quest'ultima stava preparando l'edizione dell'epistolario dickinsoniano.

 


Le poesie di Emily Dickinson non hanno un titolo, a parte rarissime eccezioni. I numeri che le precedono si riferiscono alla numerazione attribuita nelle due edizioni critiche, curate rispettivamente da Thomas H. Johnson nel 1955 ("J") e da R. W. Franklin nel 1998 ("F").
I numeri delle lettere sono quelli dell'edizione critica dell'epistolario, curata da Thomas H. Johnson e pubblicata nel 1958.

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