FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 54
gennaio/aprile 2020

Fiabe & Follia

 

SOTTOSOPRA

di Annarita Verzola



C’era una volta un regno, così lontano da essere quasi vicino, in cui viveva una principessa che voleva a tutti i costi sposare il ciliegio del parco perché lo aveva visto in fiore e lo giudicava bellissimo ed elegante.

Il re suo padre non era del tutto contrario all’idea di avere un albero così maestoso come genero, ma avrebbe di gran lunga preferito un robusto principe che all’occorrenza potesse combattere per lui.



Per fortuna l’infatuazione della principessa finì con l’estate dopo che il ciliegio ebbe perso tutti i bei fiori, e il re poté tranquillamente emanare l’editto con il quale offriva in sposa la figlia e i tesori del regno al principe che avesse superato le prove escogitate dal mago di corte.

I pretendenti avrebbero dovuto procurarsi un fiasco di olio di gomito, trovare una ragazza che avesse un diavolo per capello e un uomo che facesse orecchie da mercante.

La principessa dopo la delusione del ciliegio aveva rinunciato all’idea di sposarsi, almeno per un po’ di tempo, e dormiva sugli allori, per quanto fossero più scomodi del materasso, convinta che i suoi pretendenti non sarebbero mai riusciti a superare le prove.

Le amiche non la pensavano come lei, la invidiavano molto e scommettevano sul nome del fortunato vincitore. Quando la principessa venne a saperlo, si arrabbiò per non essere stata avvertita del divertente gioco e decise che non avrebbe più rivolto loro la parola finché scoprì quanto fosse noioso non avere qualcuno con cui parlare e fecero la pace, con baci e abbracci, scambiandosi a testa in giù la promessa di eterna amicizia.



Per dire la verità non era che poi ci fossero tanti pretendenti per la principessa, i tempi erano cambiati e i principi cominciavano a stancarsi di editti e di prove e si stavano affidando sempre di più a esperti in strategie di marketing per trovare la futura sposa con le migliori caratteristiche sul mercato.

Tornei e duelli, principesse prigioniere e draghi da sconfiggere erano cose oramai fuori moda e si trovavano solo nei vecchi libri di favole sulle bancarelle dei mercati e delle fiere che si tenevano intorno ai castelli oppure nei racconti che le balie facevano ai bambini intorno al fuoco.



Ma torniamo alla nostra principessa, che cominciava a sentirsi in fondo in fondo un po’ delusa perché nessun principe pareva interessarsi a lei e stava addirittura riprendendo in considerazione l’idea di sposare il ciliegio perché dopotutto sarebbe bastato attendere la primavera successiva per rivederlo coperto dagli eleganti fiori bianchi e poi non era trascurabile il vantaggio di avere un marito che non le sarebbe stato sempre tra i piedi, seguendola ovunque. Senza contare che le ciliegie sono frutti gustosissimi.

La principessa dunque decise di andare dal padre per chiedergli di sospendere l’editto, ma lo trovò immerso in una fitta conversazione, che sembrava piuttosto piacevole, con un principe di bell’aspetto che aveva posato accanto al trono un fiasco impagliato e non si curava del litigio in corso tra una ragazza e un uomo, seduti presso la finestra.



La principessa capì subito che quello doveva essere il suo pretendente e che probabilmente era riuscito nell’impresa. Si avvicinò incuriosita al fiasco e annusò il liquido contenuto, storcendo il naso per il cattivo odore. Non avrebbe mai creduto che l’olio di gomito potesse puzzare tanto, forse per la fatica con cui veniva prodotto? Esaminò la ragazza e si ritrasse un po’ impressionata nel vedere che tra i suoi riccioli si inseguivano minuscoli diavoli mentre dalle orecchie dell’uomo provenivano i suoni e i rumori di un mercato assai affollato.

Beh, oramai era chiaro che il principe avesse superato la prova e perciò la principessa decise di avvicinarsi affinché fossero fatte le dovute presentazioni, ma grande fu la sua sorpresa nel sentire che il principe stava dicendo al re che non gli importava niente della principessa perché aveva conosciuto un santone indiano che gli aveva mostrato la via della meditazione e dell’illuminazione e per intraprendere quel percorso di consapevolezza il principe aveva bisogno di una bella somma di denaro che il suo piccolo regno non poteva garantirgli quindi gli era parsa una bella opportunità quella di attingere alle casse di un regno vicino, messe così generosamente a disposizione dal re.



Il re era rimasto molto colpito dai discorsi del principe e aveva deciso su due piedi di mollare all’istante il regno nelle mani della regina e di seguire il principe nel suo percorso.

Il fiasco fu rovesciato nella latrina, la ragazza e l’uomo furono rimandati a casa con una bella ricompensa per il disturbo, ma i due continuarono a litigare mentre si allontanavano perché ognuno era convinto che l’altro avesse ricevuto di più, e il re corse a fare la valigia per partire con il principe.

La regina pianse solo un po’ e poi capì che tutto sommato liberarsi del marito non le dispiaceva così tanto e che anzi l’idea di regnare al suo posto l’attraeva molto.

La principessa si convinse che la decisione di sposare il ciliegio fosse davvero la migliore e nel parco fu celebrata la cerimonia alla quale fu invitato tutto il popolo ma solo in pochi parteciparono perché la maggior parte dei cittadini aveva da fare e le amiche della principessa si litigarono gli alberi più belli accanto ai quali interpretare il loro ruolo di damigelle d’onore.




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