FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 48
gennaio/aprile 2018

Piccolo & Grande

 

UNA VOLPINA SMARRITA IN OLANDA
E ALTRE STORIE D’INFANZIA

di Marisa Martínez Pérsico



Una volpina smarrita in Olanda e altre storie d’infanzia [Un zorrito perdido en Holanda y otras historias de infancia] è una raccolta di dialoghi avuti con mia figlia italo-argentina durante gli ultimi tre anni, quando lei aveva tra i quattro e i sei anni.
Qui sfilano aneddoti di tenerezza, riflessioni, birichinate, innocenza, spropositi, metafore infantili, l’ordo amoris di cui parlava Max Scheler, l’unione poetica con la natura.
In un primo momento ho messo per iscritto queste situazioni al solo scopo di non dimenticarle. Presto però il registro di queste scene si è trasformato in un diario condiviso, in una “biografia dell’affetto”, e ho continuato a scrivere queste storie per lei. Per quando, oltre a protagonista, mia figlia sarebbe stata anche lettrice.

Inizialmente ho condiviso questi nostri dialoghi (alcuni con suo padre) in una rete sociale. Alcuni mesi fa una mia amica, Antonella Cancellier, mi ha detto che i nostri scambi gli sembravano deliziosi e mi ha consigliato di continuare, di sistemarli in un testo organico e di iniziare a tradurli in italiano. Così quando Alessio Brandolini mi ha inviato a collaborare a questo numero di fili d’aquilone avevo già i compiti fatti. Questi “microracconti dialogati” sono soltanto la prima parte di una storia che si continua a scrivere.





LA CADENA ALIMENTARIA

–Pero si estamos hechos de carne es porque alguien nos tiene que comer, ¿no?

–No... No te preocupes... Las moscas también están hechas de carne y no las comemos.

–Nosotros no, pero las lagartijas sí.


LA CATENA ALIMENTARE

– Ma se siamo fatti di carne è perché qualcuno ci deve mangiare, giusto?

– No... Non preoccuparti... Anche le mosche sono fatte di carne e non le mangiamo.

– Noi no, ma le lucertole sì.


LA MODA MÁS LINDA

Me compro una blusa roja con hombros descubiertos y, toda contenta, se la muestro a María del Mar. Me mira y me dice, cortante:

–No me gusta.

De regreso a casa me la pruebo y se la muestro.

–¡Tenés razón, mami! Es muy linda... Pero solo cuando vos estás dentro.


LA MODA PIÙ BELLA

Tutta contenta mi compro una maglietta rossa a spalle scoperte. Lei la guarda e mi dice, tagliente:

– Non mi piace.

Di ritorno a casa me la metto e gliela faccio vedere.

– Hai ragione, mamma! È molto bella... Ma soltanto se tu ci sta dentro.


PEQUEÑOS CONSUELOS

Hoy María del Mar se puso a llorar a moco tendido porque sin querer pisó un escarabajo con el que había estado jugando. Lo hacía subir a un papel y bajar, subir y bajar... Se convirtió en un compañero de juegos. Así que después de pisarlo estaba desconsolada. Le dije que no podía ponerse tan mal y me respondió

–¡Pero es un ser vivo como nosotros y yo lo maté!

Tenía que tranquilizarla aunque con eso ultrajara la memoria del bicho. Le dije que no debía sentirse culpable, que los bichos en general no se fijan por dónde pasan los humanos y que los humanos tampoco vamos por el mundo mirando el suelo para ver si pisamos algún bicho distraído...

–¿Y cómo sabés si cuando vas a la escuela no pisás bichos por el camino? Seguro los pisás y no te enterás. ¿Vas a llorar por cada bicho que mates sin querer? Te la vas a pasar llorando. Otra cosa es hacerlo a propósito si no te atacan, eso es feo.

María del Mar se secó las lágrimas, sonrió, desde su altura me abrazó las piernas, y me dijo:

–Gracias mami por explicarme. Estoy mejor. Además, seguro que los bichos también pisan sin querer a los microbios.


PICCOLE CONSOLAZIONI

María del Mar cominciò a piangere a dirotto perché senza volerlo aveva calpestato uno scarafaggio con il quale aveva giocato tutto il pomeriggio. Lo faceva salire e scendere da un foglio di giornale, giù e su, giù e su, fino a che era diventato un suo compagno di giochi. Così, dopo averlo schiacciato per sbaglio, era triste. Le dico che non può stare così male per quanto accaduto e sconvolta mi risponde:

– Ma era un essere vivente come noi e io l’ho ucciso!

Dovevo rassicurarla anche a rischio di oltraggiare il ricordo del piccolo scarafaggio. Le dissi che non doveva sentirsi in colpa, che gli insetti in genere non guardano dove passano gli umani e che gli umani non vanno in giro per il mondo con gli occhi bassi per vedere se calpestano qualche insetto distratto…

– E tu come fai a sapere se quando vai a scuola non schiacci degli scarafaggi lungo il percorso? Ti metterai a piangere per ogni insetto che calpesterai per caso? Un’altra cosa è farlo apposta se non ti attacca: questo sì che è brutto!

María del Mar si asciugò le lacrime, mi abbracciò le gambe e disse:

– Grazie per avermi spiegato, mamma. Ora sto meglio. Inoltre sono sicura che senza volerlo anche gli scarafaggi calpestano i microbi.


LAS AMIGAS DEL BARRIO

–María del Mar, ¿a quién estás saludando?

–A esa plantita amiga mía que está en ese balcón. A veces no se acuerda de mí, pero hoy, con este viento, me saluda. Porque las plantitas están vivas, aunque no sabemos si tienen ojos.


LE AMICHE DEL QUARTIERE

– María del Mar, chi stai salutando?

– Quella piantina amica mia che si trova lì su quel balcone. A volte non si ricorda di me ma oggi, con questo vento, mi sta salutando. Perché le piantine sono esseri viventi anche se non sappiamo se hanno gli occhi.


LA REALIDAD DE LOS SUEÑOS

–Soñé con un dinosaurio blanco.

–¿Blanco? ¿Cómo blanco?

–Sí, era blanco porque todavía no lo había pintado.


LA REALTÀ DEI SOGNI

– Ho sognato un dinosauro bianco.

– Bianco? Come mai?

– Era bianco perché ancora non lo avevo dipinto.


LA BIBLIA CONTADA A LOS PADRES

María del Mar nos muestra el cuaderno de Religión y empieza a explicar:

–Esta es María, este es José, aquí está Jesús, este es el burrito y este es el hipopótamo –y nos muestra un buey que dibujó.

[¡Viva las políticas inclusivas!]


LA BIBBIA RACCONTATA AI GENITORI

María del Mar ci mostra il suo quaderno di Religione e inizia a spiegare:

– Questa è Maria, questo è Giuseppe, qui c’è Gesù, ecco l’asinello e questo l’ippopotamo – e ci mostra un bue che ha disegnato.

[Evviva le politiche inclusive!]


PREGUNTAS ABIERTAS

–Mami, ¿los dioses también se mueren?

–No, los dioses no se mueren.

–Ah, entonces quiero ser uno de esos. ¿De qué te reís? ¿Es que son todos hombres?

–No, hay también mujeres...

–Ah, entonces todo bien.

[Náusea existencial, desigualdad de género. Con seis años ha entendido todo.]


DOMANDE APERTE

– Mamma, anche gli dèi muoiono?

– No, gli dèi non muoiono mai.

– Allora voglio essere uno di quelli. Ma perché ridi? Sono tutti maschi?

– No, ci sono anche donne...

– Ah, bene: allora tutto è a posto!

[Nausea esistenziale, disuguaglianza di genere. Sei anni, ed ha già capito tutto.]


QUÉ FEO ES EL CUBISMO

Cuando estábamos de novios, su papá me regaló un retrato estilo pop art pintado por un artista de Zaragoza. Años más tarde, en un anticuario de Gaeta encontré una bonita reproducción de un cuadro pintado por Picasso, del período azul, con una niña sentada en el piso con un muñeco. Puse los dos cuadros juntos en una esquina de la casa de modo que las figuras pudieran mirarse una a la otra.

Esta mañana me despierto y veo que María del Mar observa en silencio los dos retratos con la cara contrariada:

–¿Pero por qué vos tenés ese cuadro tan lindo y yo tengo el de una nena horrible con un ojo en la cabeza? ¡No es justo!


CHE BRUTTO È IL CUBISMO

Quando eravamo fidanzati suo papà mi regalò un ritratto fatto da un pittore di Saragozza in stile pop art. Anni dopo, presso un antiquario di Gaeta, ho trovato una bella riproduzione di un quadro di Picasso del periodo blu: una bimba seduta per terra con un pupazzo. Ho messo i quadri insieme in un angoletto della casa in modo che le figure potessero guardarsi a vicenda.

Stamattina mi sveglio e vedo María del Mar che osserva in silenzio i due ritratti con la faccia contrariata:

– Ma perché tu hai un quadro così bello dove persino ti hanno dipinto gli occhi di blu e io ne ho uno orrendo di una bambina con un occhio in testa? Non è giusto!


VIDA DE SIRENA

Desde esta mañana María del Mar está preocupadísima intentando entender cómo hacen las sirenas para hacer pis. Todavía no pudo darse una respuesta satisfactoria.


VITA DA SIRENA

Da stamattina María del Mar è preoccupatissima perché vuole capire come fanno le sirene a fare la pipì. Non riesce a trovare una risposta soddisfacente.


DOMINGO POR LA NOCHE

–Mami, vos sos una maestra, pero además de estudiar y aprender hay que imaginar y soñar, ¿no?

–Claro. ¿Y por qué creés que además de estudiar hay que imaginar y soñar?

–Porque sin imaginar no podríamos entender qué son un dinosaurio o una galaxia...

[El interés de la pregunta se explica porque debe hacer los deberes para mañana y no tiene ganas.]


DOMENICA POMERIGGIO

– Mamma tu sei una maestra, ma oltre a studiare si deve imparare a immaginare e a sognare, giusto?

– Certo! Ma dimmi una cosa: perché credi che sia così importante immaginare e sognare?

– Perché senza immaginare non potremmo mai capire cosa sono un dinosauro o una galassia…

[Tutto si spiega perché deve fare i compiti per domani e non ne ha voglia.]


POR FAVOR, UN MANUAL DE RETÓRICA

–Allá hay una luz despierta y todas las demás están dormidas.

–¿Cómo es eso?

–Bueno, no quise decir que las luces estén despiertas y dormidas sino que la gente que vive en una casa no se fue a acostar y las personas que viven en el resto ya están durmiendo. Pero se entiende, ¿no?


PER FAVORE, UN MANUALE DI RETORICA

– Lì c’è una luce sveglia e tutte le altre sono addormentate.

– Come dici? Spiegami un po’ per favore.

– Beh, voglio dire che la gente che vive in quella casa non è andata a letto e che tutte le altre persone stanno già dormendo. Ma si capisce, vero?


DIÁLOGO MUDO ENTRE COETÁNEOS

Esta mañana me encuentro a María del Mar trepada a una silla acariciándole un ala a una mariposita. Estuvo así varios minutos. La mariposa daba saltitos pero no se iba, y María del Mar volvía al ruedo.

–Una mariposa mimosa– me dice, cuando se percata de mi presencia.

Y agrega:

–Mami no hables tan alto que le vas a hacer mal a las antenas.


DIALOGO MUTO TRA COETANEI

Stamattina l’ho trovata arrampicata su una sedia che accarezzava un’ala a una farfallina. L’insetto faceva piccoli salti sul muro ma non fuggiva e María del Mar aspettava che si fermasse per poi riprendere ad accarezzarla.

– Qui c’è una farfalla coccolona – mi dice, quando si rende conto che sono lì a osservarla.

E aggiunge:

– Per favore, non parlare ad alta voce che le fai male alle antenne.


LOS MOSQUITOS LECTORES

Hoy en Viterbo hay mosquitos. Estoy con el insecticida en la mano, María del Mar me ve y me pregunta:

–Mami ¿pero los mosquitos saben leer?

–No creo , María del Mar... ¿por qué?

–Porque si sabían leer en vez de echar esa cosa asquerosa podías poner el frasco ahí a la vista así se enteran que los vas a matar y se escapan solos.


LE ZANZARE LETTRICI

Oggi a Viterbo ci sono le zanzare. María del Mar mi vede con l’insetticida in mano e chiede:

– Mamma, ma le zanzare sanno leggere?

– Non credo, María del Mar... Perché me lo chiedi?

– Perché se sapevano leggere invece di usare quello schifo potevi mettere il contenitore accanto a loro così si rendono conto che le vuoi ammazzare e scappano via da sole.


LECCIONES DE MATERIALISMO ARISTOTÉLICO

Misha es un compañerito ruso de María del Mar, van al mismo grado.

–Mami, Misha dice que todos los dinosaurios están en el cielo y yo le digo que noooo, que están todos en la tierra –me dice, sonriendo.


LEZIONI DI MATERIALISMO ARISTOTELICO

Misha è un compagno russo di María del Mar e frequentano la stessa classe.

– Misha crede che tutti i dinosauri sono in cielo ma io gli dico che sono tutti sotto terra – afferma con un sorrisino birbante.


EL ORIGEN DEL TIEMPO

–Mamá, ¿qué ves en este dibujo?

–Tres caracoles que se abrazan.

–¡Te estoy hablando en serio! No son caracoles. Es un dibujo del tiempo. Porque el tiempo no es un punto, el tiempo dura. Ahí en el centro de cada dibujo empezaron las pirámides.

[La próxima me hablará del Aleph, del Golem, de la creación de Eva... ]


L’ORIGINE DEL TEMPO

– Cosa vedi in questo disegno?

– Tre lumache che si abbracciano.

– Ma no, mamma! Ti sto parlando sul serio! Non sono lumache! È un disegno del tempo. Perché il tempo non è un punto, il tempo perdura. Vedi, qui, in questo centro, sono iniziate le piramidi.

[La prossima volta mi parlerà del Golem, dell’Aleph, della creazione di Eva…]


PREGUNTAS MATUTINAS

«Vos y yo somos unicornios, pero a mí todavía no me nacieron las alas, ¿verdad?»

«Mami, ¿por qué las gaviotas no tienen frío?»

«Mamá: ¿la soledad es un lugar?»


DOMANDE MATTUTINE

«Io e te siamo unicorni ma a me ancora non mi sono cresciute le ali, vero?»

«Perché i gabbiani non hanno freddo?»

«Mamma: la solitudine è un luogo?»


LA VIDA ES SUEÑO

–Qué lindo es dormir, es la única forma de tener sueños– me dice esta mañana, sonriendo.

Me pregunto qué desengaño existencial habrá tenido con seis años para llegar tan pronto, y con tanta resignación positiva, a tales conclusiones.


LA VITA È SOGNO

– Quanto è bello dormire, è l’unico modo per fare i sogni – mi dice stamattina, sorridente.

E io mi domando quali disinganni esistenziali avrà avuto a sei anni per giungere così presto, e con tanta lucidità, a simili conclusioni.


LA ABUELA SIEMPRE SABE TODO

–Mamá, ¿y cómo era tu cuna cuando eras bebé?

–La verdad es que no me acuerdo, María del Mar... Yo era un bebé...

–Es que la abuela pudo haberte hecho una foto en la cuna y mostrártela cuando eras grande.


LA NONNA SA SEMPRE TUTTO

– Com’era la tua culla quando eri una bebè?

– María del Mar, non posso ricordarmelo! Ero, appunto, un bebè...

– Ma la nonna avrebbe potuto farti una foto dentro la culla e poi mostrartela quando eri più grande!


NUEVA ECONOMÍA DOMÉSTICA

Ayer a María del Mar se le cayó un diente. Volvíamos de la ludoteca y me dice:

–A ver si vinieron el hada o el ratón a llevarse mi diente. ¿Vos escuchaste algún ruido hoy?

–Sí, escuché un ruido en la habitación pero no miré.

–Ojalá me haya traído algo el ratón, porque los ratones tienen plata.

–¿Y cómo sabés que el ratón tiene más plata que el hada? Yo no estaría tan segura.

–Porque la vez pasada me trajo una peli y la cartita estaba firmada por el ratón.

Llegamos a casa, busca debajo de la almohada y encuentra un chocolate con forma de corazón y una cartera con un billete de cinco euros.

–¡Qué bien! ¡Se llevaron mi diente y me trajeron estos regalos! Mami creo que me equivoqué, porque el ratón no puede traer todo esto solo. Vino también el hada. Yo creo que compartieron el regalo.


NUOVA ECONOMIA DOMESTICA

A María del Mar gli è caduto un dente. Quando torniamo dalla ludoteca dice:

–Vediamo se sono passati la fatina o il topolino per portarsi via il mio dentino. Tu hai sentito qualcosa oggi in casa?

– Ho sentito un rumore nella stanza, però non ho guardato.

– Speriamo sia venuto il topolino perché i topi hanno i soldi.

– E tu come sai che il topo ha più soldi della fata? Io non ne sarei così sicura.

– Perché l’altra volta avevo ricevuto un Dvd e sul bigliettino c’era la firma del topo.

Arriviamo a casa, si mette a cercare sotto il cuscino e trova un cioccolato a forma di cuore e una borsetta con una banconota da cinque euro.

– Guarda mamma che bello! Non c’è più il dente ma ci sono questi regali! Credo di aver sbagliato, perché un topo no può mica portare tutto questo da solo… È venuta anche la fata. Penso che loro abbiano diviso anche il costo dei regali.


RESTAURANTES, GRANJAS Y UNICORNIOS

El viernes, al salir de una ludoteca, María del Mar me muestra una estrella de madera que le hicieron pintar. Me dice que tuvo que pedir un único deseo y que solo se lo puede decir a una persona. Para que la abuela no escuche, se me acerca al oído y me dice:

–Lo que yo más deseo es tener un unicornio.

Más tarde, mientras hablo con mi mamá escucha que le digo que esta noche voy a cenar a una trattoria argentina y me interrumpe, sorprendida:

–¿Mami así que vas a una trattoria argentina? ¿O sea que vas a conducir tractores en un campo con ovejas?"

Me acostumbré a seguirle la corriente y a responderle que podemos perfectamente criar unicornios domésticos y que yo sé conducir «trattorie» en campos con muchas ovejas y vacas, como los que vio en Argentina. Me da pena pincharle el globo. Total, la vida adulta ya se encargará de poner la realidad en el lugar equivocado.


TRATTORIE, FATTORIE E UNICORNI

María del Mar mi fa vedere una stella di legno che ha dipinto a scuola. Deve esprimere un desiderio che può rivelare soltanto a una persona, allora si avvicina e mi sussurra all’orecchio:

– Quello che io desidero di più è avere un unicorno.

Più tardi, mentre parlo con mia madre, mi sente dire che andrò a cena in una trattoria argentina e stupita m’interrompe:

–Mamma! Allora stasera vai in una trattoria argentina? Cioè te ne vai a guidare i trattori in campagna con tutte quelle pecore?

Mi sono abituata ad assecondarla e le rispondo che possiamo perfettamente allevare unicorni domestici e che so guidare benissimo le «trattorie» nelle campagne piene di mucche e di pecore come quelle che ha visto in Argentina... Mi fa pena strapparle lo champagne... Prima o poi la vita si occuperà di rimettere la realtà al posto sbagliato.


MENTIRAS DE PATAS LARGAS

María del Mar me toca el ombligo.

–Cuando naciste, mi ombligo y el tuyo estaban unidos por un cordón.

–¿Y por qué ahora ya no lo están?

–Porque el médico nos separó. ¡No podíamos hacer todo juntas! Con todos los chicos es igual.

–Pero yo no quería que nos separaran. Quería estar siempre unida a vos.

–Nosotras estamos siempre unidas, pero por un cordón invisible. No se ve pero está.

–¡Pero entonces tiene que ser un cordón larguísimo! ¡Cuando viajás a Argentina y yo me quedo en Italia tiene que atravesar todo el mar!


BUGIE DI GAMBE LUNGHE

María del Mar mi accarezza l’ombelico.

– Quando sei nata il mio ombelico e il tuo erano uniti da uno stesso cordone.

– E perché ora non più?

– Il dottore ha dovuto separarci perché non potevamo fare tutto insieme… Con tutti i bambini si fa così!

– Ma io non volevo separarmi da te!

– Noi continuiamo a stare sempre insieme grazie a un cordone impercettibile. Non si vede eppure c’è.

– Allora dev’essere un cordone lunghissimo!!! Perché quando tu parti per l’Argentina e io rimango a Roma deve attraversare tutto l’oceano!


HISTORIA DE UN ZORRITO EXTRAVIADO EN HOLANDA

Cuando en mayo volvimos de viaje de Argentina hicimos una escala brevísima en Ámsterdam, solo para cambiar de avión. Con el trajín, María del Mar perdió su muñeco preferido, un zorrito llamado Volpina. Ya en el segundo avión nos dimos cuenta de la pérdida. Estaba a punto de ponerse a llorar, diciendo que era un «regalo de mi papá». Entonces le dije que Volpina se había querido quedar de vacaciones en Ámsterdam para poder andar en bicicleta, pasear por los canales, ver los tulipanes que florecían con la primavera... y que ya iba a volver a Roma después de una temporada de ocio.

María del Mar me hizo una media sonrisa, como diciendo «ya sé que me estás tomando el pelo», pero aceptó el juego y me dijo «bueno, cuando se canse de andar en bicicleta, volverá». Pasaron los meses, recibió otros muñecos –un tigre, un perro– pero Volpina seguía en sus pensamientos. Antes de dormir, la seguía nombrando.

Un día su papá fue a un congreso a Croacia y en una tienda encontró un muñeco idéntico a Volpina. Se lo trajo, diciendo que esa vagabunda de Volpina había regresado. María del Mar lo abrazó feliz, pero lo miró con atención, y dijo:

–¡Se ve que en Ámsterdam se come bien, porque vino más gorda!

Unos días más tarde paseábamos juntas por Viterbo y le pregunté si Volpina le había contado algo de sus paseos, de lo que había hecho durante su viaje holandés.

–Sí, me contó que vjjvjjvjjkvjkvjsgdjhkhdk

–¿Cómo?

–Me dijo que skjflfjhgghlkjglkjg

Y con una sonrisita pícara, como diciendo «ahora me toca a mí», agregó:

–Es que en estos meses aprendió a hablar la lengua de Ámsterdam y ya no la entiendo.


LA STORIA DI UNA VOLPINA SMARRITA IN OLANDA

Quando a maggio siamo tornati da un viaggio in Argentina abbiamo fatto una breve sosta ad Amsterdam per cambiare aereo. Per la fretta María del Mar ha smarrito il suo pupazzo preferito: una piccola volpe chiamata Volpina. Da poco sedute sul nuovo aereo ci siamo rese conto della perdita del pupazzo. Stava per mettersi a piangere mentre ripeteva che era un «regalo del mio papà» quando le ho raccontato che Volpina aveva voluto fare una piccola vacanza ad Amsterdam per andarsene in bicicletta a vedere i tulipani che sbocciavano in primavera lungo i canali, ma che di sicuro sarebbe tornata a Roma dopo questo breve periodo di svago.

María del Mar ha fatto un mezzo sorriso come per dire «so bene che mi stai prendendo in giro» e risponde: «Beh, quando sarà stanca di andare in bicicletta allora tornerà». Sono passati dei mesi, María del Mar ha ricevuto altri pupazzi in regalo – una tigre, un cane – ma Volpina era costantemente nei suoi pensieri. Prima di dormire la nominava sempre.

Un giorno il suo papà si reca in Croazia e trova per caso un pupazzo identico a Volpina. Glielo porta dicendo che quella giramondo era finalmente tornata a casa. María del Mar l’abbraccia felicissima e guardandola da vicino esclama:

– Si vede che ad Amsterdam si mangia bene perché è tornata più grassa!

Alcuni giorni dopo, mentre facevamo una passeggiata per Viterbo, ho chiesto se Volpina le avesse raccontato qualcosa sul suo soggiorno olandese.

– Sì, mi ha raccontato che vjjvjjvjjkvjkvjsgdjhkhdk

– Come dici?

– Mi ha detto che skjflfjhgghlkjglkjg

E facendo un altro mezzo sorriso come per dire «lo sai bene che ora tocca a me» ha aggiunto:

– Il fatto è che in questi mesi ha imparato la lingua che si parla ad Amsterdam e allora non la capisco più.


LA CEREZA DEL CUENTO

–Mami mañana es tu cumpleaños. Pero a mí me gustaría tener los mismos años que vos, así podemos irnos juntas al cielo y no tengo que esperar para volver a verte.


LA CILIEGIA DEL RACCONTO

– Mamma domani è il tuo compleanno. Ma io vorrei tanto avere la tua stessa età così possiamo andare insieme in cielo e non devo aspettare per rivederti.


Traduzione dallo spagnolo della stessa autrice.


marisamarp@gmail.com
m1.martinezpersico@unimc.it