FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 45
gennaio/marzo 2017

Indizi

 

L'ANGOLO DI ED

a cura di Giuseppe Ierolli



Un indizio di porti e persone


J81-F82

We should not mind so small a flower -
Except it quiet bring
Our little garden that we lost
Back to the Lawn again.

So spicy her Carnations nod -
So drunken, reel her Bees -
So silver steal a hundred flutes
From out a hundred trees -

That whoso sees this little flower
By faith may clear behold
The Bobolinks around the throne
And Dandelions gold.

    Non baderemmo a un così piccolo fiore -
Se discreto non portasse
Il piccolo giardino perduto
Di nuovo al nostro Prato.

Così fragranti i Garofani ciondolano -
Così ubriache, barcollano le Api -
Così argentei cento flauti furtivi
Spuntano da cento alberi -

Che a chiunque veda quel fiorellino
La fede renderà palesi
I Bobolink intorno al trono
E i dorati Dente di leone.

Un fiore nascosto, umile, non attirerebbe la nostra attenzione se non fosse il quasi impercettibile segno dell'arrivo della primavera, del risorgere di un giardino inaridito dall'inverno. La natura sembra ubriacata da quel risveglio, e chi è capace di vedere con occhi sempre nuovi il ciclico miracolo della primavera, anche nelle sue manifestazioni più minute, saprà anche percepirne gli splendori al di là del visibile.

 

J389-F547

There's been a Death, in the Opposite House,
As lately as Today -
I know it, by the numb look
Such Houses have - alway -

The Neighbors rustle in and out -
The Doctor - drives away -
A Window opens like a Pod -
Abrupt - mechanically -

Somebody flings a Mattrass out -
The Children hurry by -
They wonder if it died - on that -
I used to - when a Boy -

The Minister - goes stiffly in -
As if the House were His -
And He owned all the Mourners - now -
And little Boys - besides -

And then the Milliner - and the Man
Of the Appalling Trade -
To take the measure of the House -

There'll be that Dark Parade -

Of Tassels - and of Coaches - soon -
It's easy as a Sign -
The Intuition of the News -
In just a Country Town -

    C'è stata una Morte, nella Casa di Fronte,
Non più tardi di Oggi -
Lo so, dall'aspetto irrigidito
Che hanno tali Case - sempre -

I Vicini entrano ed escono frusciando -
Il Dottore - si allontana -
Una Finestra si apre come Baccello -
All'improvviso - meccanicamente -

Qualcuno getta fuori un Materasso -
I Bambini si affrettano -
Si chiedono se è morto - lassù -
Lo facevo - da Ragazzo -

Il Pastore - entra con sicurezza -
Come se la Casa fosse Sua -
E Suoi tutti i Dolenti - ora -
E i Ragazzini - anche -

E poi la Modista - e l'Uomo
Dall'Orrendo Mestiere -
Per prendere la misura della Casa -

Ci sarà il Nero Corteo -

Di Nappe - e di Carrozze - fra poco -
È facile come un Segnale -
L'Intuizione delle Novità -
In un Paese di Campagna -

In un piccolo paese è facile accorgersi di ogni novità, e così è anche con la morte di qualcuno. L'improvviso movimento intorno a una casa, l'entrare e uscire dei vicini, del dottore, del pastore, la curiosità dei ragazzi pronti a eccitarsi per ogni novità, qualsiasi essa sia, i preparativi per il funerale, sono segnali molto chiari di quello che sta succedendo.

 

J575-F544

"Heaven" has different Signs - to me -
Sometimes, I think that Noon
Is but a symbol of the Place -
And when again, at Dawn,

A mighty look runs round the World
And settles in the Hills -
An Awe if it should be like that
Upon the Ignorance steals -

The Orchard, when the Sun is on -
The Triumph of the Birds
When they together Victory make -
Some Carnivals of Clouds -

The Rapture of a finished Day
Returning to the West -
All these - remind us of the place
That Men call "Paradise" -

Itself be fairer - we suppose -
But how Ourself, shall be
Adorned, for a Superior Grace -
Not yet, our eyes can see -

    Il "Cielo" ha diversi Segni - per me -
Talvolta, penso che il Meriggio
Non sia che un simbolo di quel Luogo -
E quando di nuovo, all'Alba,

Un possente sguardo percorre il Mondo
E si posa sulle Colline -
Un Reverente Timore che questo a quello somigli
S'insinua nella mia Ignoranza -

Il Frutteto, quando il Sole vi batte -
Il Trionfo degli Uccelli
Quando insieme celebrano la Vittoria -
Taluni Carnevali di Nuvole -

Il Rapimento di un Giorno che finisce
Ritornando a Occidente -
Tutto ciò - ci rammenta il posto
Che gli Uomini chiamano "Paradiso" -

Che sia più bello - supponiamo -
Ma come Noi, saremo
Adornati, da una Grazia Superiore -
Non ancora, i nostri occhi possono vedere -

I segni del cielo, del paradiso, cercati nella natura che ci circonda. Prima è il meriggio, il tramonto che sembra simboleggiare quel luogo. Poi il possente sguardo dell'alba, che guardiamo con reverente timore, con sgomento, perché sembra proprio una manifestazione divina che si insinua nella nostra ignoranza di poveri mortali. E poi anche le cose di tutti i giorni, meno grandiose del tramontare e del sorgere del sole: il frutteto inondato di luce, il canto degli uccelli, le bizzarre forme che talora assumono le nuvole, la bellezza del finire di un giorno, che ritorna verso l'occidente. Tutto questo ci fa pensare al paradiso, anche se lo immaginiamo certamente più bello di questi segni terreni, pallido riflesso di quella che deve essere la sua magnificenza.
Ma ecco che si insinua il tarlo del dubbio, annunciato da quel "we suppose". Cosa sarà di noi in quel luogo così splendente? Come saremo adornati da quella grazia soprannaturale? In questa vita non siamo in grado di saperlo, possiamo soltanto immaginare e sperare.

 

J719-F883

A South Wind - has a pathos
Of individual Voice -
As One detect on Landings
An Emigrant's address -

A Hint of Ports - and Peoples -
And much not understood -
The fairer - for the farness -
And for the foreignhood -

    Un Vento del Sud - ha il pathos
Di una Voce individuale -
Come lo scoprire agli Sbarchi
Un accento di Emigrante -

Un Indizio di Porti - e Persone -
E molte cose incomprensibili -
Le più belle - perché lontane -
E perché forestiere -

Il profumo e il desiderio di terre lontane, ma anche di libertà, ci arriva dal vento del sud. La sua voce è come il parlare che sentiamo quando arriva una nave da paesi stranieri, pieno di suoni nuovi e per la maggior parte incomprensibili. Ma sono proprio questi i più belli, perché la loro esotica lontananza ci parla di luoghi estranei e irraggiungibili, dei quali possiamo immaginare tutto, perché non li conosciamo.
Molto bella questa descrizione del vento del sud (un sud visto come il luogo del sole, della luce) come una sorta di ambasciatore di sensazioni nuove e affascinanti. Un vento che ci permette di assaporare mondi favolosi che probabilmente non vedremo mai, luoghi in cui possiamo trasferire tutti i desideri che si scontrano con la banale realtà di tutti i giorni.
Negli ultimi versi si legge anche il rovesciamento dell'altro, del diverso, sentito come un pericolo: qui le cose e le persone "incomprensibili" sono un arricchimento, proprio perché "lontane" e "forestiere".

 

J764-F487

Presentiment - is that long shadow - on the Lawn -
Indicative that Suns go down -

The Notice to the startled Grass
That Darkness - is about to pass -

    Presentimento - è quell'ombra lunga - sul prato -
Indicativa che i Soli declinano -

L'Annuncio all'Erba spaventata
Che l'Oscurità - sta per passare -

Un'immagine naturale: una lunga ombra sul prato, segno che il sole sta tramontando, diventa una metafora del presentimento, del sapere che inevitabilmente qualsiasi sole declina; l'ombra preannuncia all'erba questo tramonto, e l'erba è spaventata dalla consapevolezza che sta per passare l'oscurità, come noi siamo spaventati dal sapere che la luce è inevitabilmente seguita dal buio.
Nell'antologia da lui curata, Massimo Bacigalupo evidenzia il significato ambiguo del verbo "to pass" ("passare" ma anche "avere luogo, accadere"). I due significati, uno transitorio e l'altro permanente, si adattano perfettamente al ciclico passaggio del fenomeno naturale e alla definitiva oscurità che ci attende.

 


Le poesie di Emily Dickinson non hanno un titolo, a parte rarissime eccezioni. I numeri che le precedono si riferiscono alla numerazione attribuita nelle due edizioni critiche, curate rispettivamente da Thomas H. Johnson nel 1955 ("J") e da R. W. Franklin nel 1998 ("F").


ierolli@hotmail.com
www.emilydickinson.it