FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 22
aprile/giugno 2011

Miti & Leggende

 

LA POETICA DEL FANTASTICO

fotografie di Maurizio Frullani
testo di Ambra Laurenzi




Morte di Deianira


Imponenti nel loro rigore compositivo, queste tavole fotografiche di Maurizio Frullani introducono a una narrazione fantastica dove i personaggi mitologici interagiscono all’interno di una suggestiva scenografia teatrale.
Veri e propri tableaux, queste immagini, che sembrerebbe quasi riduttivo definire fotografie, contengono qualcosa di più della rappresentazione di un mondo mitologico che ha interpretato e visualizzato le paure, i pensieri, gli interrogativi intorno ai quali l’uomo si è sempre dibattuto.
Il ricorso agli dei, ai miti, agli eroi ha rappresentato, infatti, per il mondo antico la risposta a tutto ciò che non poteva essere compreso, come i fenomeni naturali, o che cercava legittimazione, come le pulsioni e i sentimenti umani.

Quegli interrogativi, nel tempo, hanno trovato molte risposte a seguito delle scoperte scientifiche, così come lo studio del pensiero e della mente ha aperto la strada a interpretazioni e analisi sui comportamenti dell’uomo. Tuttavia con il suo lavoro Frullani ci induce alla riflessione che la favola, la fantasia e l’inesplicabile, sono elementi forse ancora necessari a una società che non sostiene il dubbio e rincorre continuamente vane certezze. Ecco dunque questi eroi, usciti dall’involucro argilloso del tempo, riprendersi la scena attraverso lo sguardo ironico dell’autore che non esita ad accostare, con sapienza, gesti simbolici, oggetti improbabili, elementi dissacranti.
Molto più che comparse e figuranti, tutte le persone che Frullani ha coinvolto nel suo progetto, sono perfette e credibili nel loro ruolo di protagoniste di una leggenda antica che riesce a diventare, nello stesso tempo, contemporanea. È il caso di “Agonia di Gea”. Gea, la Terra, dispensatrice dei frutti, delle piante e degli animali necessari alla vita. Come non pensare all’ attualissimo problema dello sfruttamento di un ambiente sempre più in agonia?



Agonia di Gea


Quella che qui viene proposta è una parte delle immagini del più vasto progetto “Santi, Miti e Leggende” che l’autore ha esposto in diverse mostre.



                                                 Ercole e il cinghiale Erimanzio



La regina di Saba                                                           



                                                          L'infanzia di Icaro



Circe e Ulisse                                                             


Per realizzare queste fotografie Frullani ha utilizzato il banco ottico, macchina di grande formato, quasi a ribadire quella cura, nello scatto della ripresa, che non appartiene alla cultura del momento unico e irripetibile che deve essere catturato, ma a quella del momento sospeso in cui tutto si compone per il fotografo.
Quasi come in un set cinematografico, la scena è frutto di un’accurata ricerca ricca di elementi selezionati con lo zelo dell’amatore di cose antiche e lontane, che diventano strumenti di un linguaggio fortemente evocativo.



Il riposo di Efesto




Veglia funebre per il minotauro


Il progetto e la ricerca di Maurizio Frullani non sono estranei alla sua profonda conoscenza dell’Oriente, avendo molto viaggiato in quei paesi, e agli anni di permanenza in Eritrea: esperienze che gli hanno permesso di non essere condizionato dai pregiudizi del mondo occidentale e aperto a ritrovare nelle leggende le tracce di quel mondo atavico a cui tutti noi, indipendentemente dalle diverse latitudini, apparteniamo.



I racconti di Sheherazade



m_frullani@tin.it
ambralaurenzi@yahoo.com