In principio fu il Dramma Sacro, le rappresentazioni sul sagrato del Duomo. Poi, nel 1951, monsignor Francesco Pieri, vescovo di Orvieto, incaricò Lea Pacini, donna rigorosa e creativa che coltivava l'amore per la storia e le tradizioni della sua città, di "inventarsi qualcosa per rendere ancora più attraente la processione del Corpus Domini". Dal "Maggio Musicale Fiorentino", l'ormai mitica e compianta signora ottenne in prestito alcuni abiti e, nel giugno di quell'anno, l'ormai celebre Corteo Storico della città di Orvieto fece, di fatto, la sua prima uscita.
![](num039laurenzi01.jpg) Il Connestabile dei Cavalieri
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![](num039laurenzi02.jpg) Il Confaloniere di Giustizia
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Rosso e bianco. Verde e bianco. Giallo e blu. Giallo e rosso. Sono questi i colori che identificano rispettivamente Serancia, Olmo, Stella e Corsica. Ovvero, i quattro quartieri nei quali è divisa Orvieto. A ricordarlo al turista, non sono solo le tinte dei preziosissimi costumi, ma anche i fiori e le bandiere che nei giorni di festa ornano i lati delle strade, e gli stendardi dirimpettai che si guardano al centro esatto della città, all'altezza della Torre del Moro. Oltre ad avere la propria policromatica rappresentanza nel corteo, i quartieri costituiscono, infatti, la parte più viva e preziosa del folklore.
![](num039laurenzi03.jpg) Vessilliferi
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![](num039laurenzi04.jpg) Vessilliferi con gli stemmi del Comune
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![](num039laurenzi05.jpg) Vessilliferi del quartiere della Stella
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![](num039laurenzi06.jpg) Vessilliferi, tamburini e trombettieri
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I costumi, invece, rappresentano dei veri e propri capolavori realizzati dalla maestria degli artigiani locali. Con il tempo, il Corteo Storico è cresciuto a dismisura, tanto da contare ormai quattrocento figuranti. Milizie, tamburini, trombettieri e domicelli, fino al gonfalone di giustizia, i Signori Sette e i nobili, le corporazioni, i cavalieri che sfilano solenni. Nessun personaggio è casuale, dal momento che il corteo, per questo composto da soli uomini, riproduce il potere civile, la forza militare e l'autorità religiosa del Libero Comune medievale di Orvieto nel momento della sua massima espansione.
![](num039laurenzi07.jpg) I Sapienti
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![](num039laurenzi08.jpg) I notai
![](num039laurenzi09.jpg) Scorta armata
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Era il 4 giugno del 1994 quando, per la prima volta, dame e damigelle abbigliate dei costumi creati dall'estro di Nicoletta De Angelis sfilavano, nella vigilia della festa del Corpus Domini, per recarsi all'interno del Duomo di Orvieto ad assistere ai Vespri. E per radunarsi, poi, in Piazza del Popolo, accompagnate da musici e popolani prodighi nell'offrire a tutti spighe di grano augurali, per assistere allo spettacolo di danze medievali, giochi di bandiera, esibizioni di trampolieri e falconieri.
![](num039laurenzi10.jpg) Dame
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![](num039laurenzi11.jpg) Dame e Cavalieri
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![](num039laurenzi18.jpg) Dame
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![](num039laurenzi17.jpg) Dama
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Pur non avendo tutte un casato d'appartenenza riconoscibile, queste eleganti donne d'altri tempi – oggi una settantina – rappresentano consorti e figlie dei signori delle terre assoggettate, giunte in città per prendere parte ai festeggiamenti. Dal 2011, lo spettacolo di danze e musiche medievali si tiene in Piazza del Duomo.
![](num039laurenzi12.jpg) Dame alla Celebrazione dei Vespri
![](num039laurenzi13.jpg) Popolane
Cambiamenti questi figli del tempo che hanno avuto il pregio di avvicinare e rendere protagonisti gli Orvietani di ogni età, nelle annuali celebrazione di questo evento storico di cui si è recentemente festeggiato, con un giubileo straordinario, il 750° anniversario.
![](num039laurenzi16.jpg) Una piccola popolana
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![](num039laurenzi15.jpg) Corteo dei popolani (part.)
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>![](num039laurenzi14.jpg) Corteo dei popolani
Il testo è tratto dal sito: inorvieto.it
laurenziambra@gmail.com
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