FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 51
gennaio/aprile 2019

Ostacoli

 

QUOTIDIANE DIFFICOLTÀ

di Marco Furia



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A rapido, soddisfacente, taglio di capelli, seguì consegna d’azzurrognola banconota (con rinuncia al dovuto resto): indossato grigio loden, posta a tracolla capace borsa, ricambiò non affettata espressione di saluto e uscì.
Percorso a piedi breve tragitto, accortosi di non avere con sé pieghevole parapioggia, ebbe a ritornare sui propri passi: l’arnese (il cui uso foschi nembi inducevano a ritenere necessario) non essendo stato rinvenuto, superata soglia di linda bottega, poiché fitte gocce iniziavano a cadere, ispezionò, invano, profonde tasche alla ricerca d’impermeabile (buffo) copricapo.
Alzato il bavero, riprese, lesto, il cammino.


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Acquistato ittico prodotto presso rinomata pescheria, in attesa di gratuita pulitura, si soffermò su illustrato manifesto indicante, secondo la stagione, il tipo di pesce il cui consumo era raccomandato ai fini del mantenimento dell’equilibrio faunistico marino.
Constatata, così, l’inadeguatezza dell’ormai compiuta scelta, si ripropose di seguire, in futuro, tali affissi suggerimenti: avrebbe potuto consigliarsi, in caso d’incertezza, con l’esperto pescivendolo al quale corrispose ciò che doveva?
Privo di dubbi in proposito, superata ampia soglia, imboccò tortuoso vicolo reggendo verdastro sacchetto.


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Applicato “impermeabile” cerotto su piccola ferita, non confidando nell’idrorepellenza di simile medicazione, ritenne utile sostituire acqua e saponetta con detergente gel.
Poiché il flessibile flacone che conteneva il viscoso prodotto risultò vuoto (costringendolo, dopo pulitura d’impolverata libreria, a ricorrere alle consuete modalità di lavaggio delle mani) e poiché nessuna pellicola autoadesiva, in grado di sostituire quella, fradicia, distaccatasi quasi del tutto da intermedia falange, era presente entro metallica scatola, si servì di cartaceo fazzolettino per eseguire, con l’aiuto d’un pezzetto di “scotch”, un’improvvisata fasciatura (che, contro ogni previsione, si dimostrò efficace).


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Attenta lettura di conciso libretto d’istruzioni non avendo avuto apprezzabile esito, ascoltata fino alla noia ripetuta melodia (interrotta, a tratti, da gentile voce che invitava a prolungare telefonica attesa), estrasse da ligneo cassetto cartacea rubrica.
Entrato in contatto vocale con tecnico specializzato, la cui abile solerzia si era rivelata, in casi analoghi, piuttosto costosa, chiese se una semplice manovra sarebbe stata in grado di sbloccare elettronico, al momento necessario, apparecchio. Ricevette laconico suggerimento che, purtroppo, risultò inutile.


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Attesa all’ingresso di affollata stazione ferroviaria protraendosi più del previsto, estratto da profonda tasca portatile apparecchio telefonico, selezionata, a seguito di rapida ricerca, idonea sequenza numerica, sul punto di premere luminosa icona (cornetta di colore verde), scorse vivace gesto di saluto di cui gli parve d’essere destinatario.
Ebbe a riporre, così, invano sottile smartphone: sorprendente somiglianza l’aveva tratto in inganno.


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Cartacea comunicazione annunciando non trascurabile aumento tariffario, chiamò, onde ottenere ragguagli, l’indicato recapito telefonico.
Composta non breve sequenza servendosi della tastiera di fisso apparecchio, compiute quattro, obbligatorie, (numeriche) manovre, dopo aver goduto, per alcuni minuti, dell’ascolto di celebre brano musicale, poté finalmente porre un paio di quesiti a (sbrigativo) addetto.
Ottenute lacunose risposte, decise di compiere un telematico approfondimento: momentanea, misteriosa, “Impossibilità di connessione” lo costrinse a rimandare simile tentativo.


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Collocando non breve sequenza numerica (recapitata via posta ordinaria) di seguito ad altra simile (ricevuta, alcuni giorni prima, a mezzo Short Message Service), ottenne celere comunicazione telematica di Personal Identification Number che, purtroppo, risultò inutilizzabile: richiese così, ponendo in essere complessa procedura computerizzata, nuovo codice.
Avrebbe potuto fruire, in un non lontano futuro, di utili servizi on line senza dover ripetere, un’altra (ultima) volta, complicate operazioni?
Non restava che attendere (l’arrivo di un certo SMS e, successivamente, del postino).


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Copiosa caduta d’acqua da metallica valvola di sicurezza essendo stata provocata dall’eccessivo protrarsi di pur necessaria manovra, bloccò consistente perdita chiudendo poco maneggevole rubinetto e, asciugato in maniera sommaria lucido impiantito, mise (al momento indispensabile) apparecchio in condizione di funzionare a dovere.
Attraversamento d’umido tratto di liscio parquet sarebbe risultato pericoloso? Non lo fu (a modesta perdita d’equilibrio seguì repentino recupero).


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Cortese commerciante avendo compiuto più di un infruttuoso tentativo vòlto a ottenere, per via elettronica, modesto pagamento, estratto da capace borsa sottile portafoglio, consegnò rosea banconota: ricevuto coniato dischetto, nonché obbligatorio scontrino, raggiunse ampio marciapiede.
Deciso a compiere pronta verifica, fatto ingresso entro fornita bottega, ebbe a perfezionare senza difficoltà, servendosi della propria carta di credito, non urgente acquisto.
Soddisfatto, uscì.


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Imprigionato all’interno di angusta cabina posta a protezione di bancaria entrata, premette rettangolare pulsante su cui era impressa, ben leggibile, la scritta “Allarme” e, non troppo fiducioso, estrasse da capace borsa portatile apparecchio telefonico che gli avrebbe consentito di chiedere aiuto.
Corpulento addetto munito di piccola chiave, giunto a lesto passo, lo liberò: simile inconveniente non essendosi mai verificato in precedenza, accettò ripetute scuse senza protestare.


La silloge è inedita.


marco.furia@virgilio.it