FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 41
gennaio/marzo 2016

Calma & Fretta

 

COME APPRENDERE IN FRETTA IL CINESE

di Rafael Courtoisie



– Avete cervelli?

– Pochi. Non se ne trovano facilmente. Che tipo di cervello cerca?

– Voglio apprendere in fretta il cinese. Ho bisogno di parlare fluidamente il cinese, in meno d’un mese. La mia impresa mi spedisce in Cina. Devo sapere il mandarino... e io sono un tronco per le lingue, una vera bestia. Parlo a fatica lo spagnolo: non mi piace leggere e se scrivo faccio errori di ortografia. Sono un asino.

– Ma cambiando cervello muteranno anche altri aspetti della sua personalità. Una parte di ricordi e di strutture si sposteranno, anche se non tutto. Può alterarsi il suo comportamento di base, il suo modo di essere. Nel trapianto potrebbero perdersi un certo numero di ricordi...

– E che m’importa! Non ho molte cose belle da ricordare... la mia vita è stata... come dire?... una merda.

– È sposato?

– Sì.

– Cambiando cervello cambierà il rapporto con sua moglie.

– E questa è una cosa buona: non vado molto d’accordo con mia moglie. Bah... da tempo siamo messi male. Grugnisce, la zoccola. Grugnisce la maggior parte del tempo...

– Se lei cambia cervello sua moglie non smetterà mica di grugnire!

– No, certo che no. Però chissà, con il nuovo cervello non m’importerà che lo faccia... o magari diverrò più deciso...

– Più deciso per cosa?

– Che ne so... più deciso, più forte voglio dire, più risoluto, meno pusillanime...

– Comprendo.

– Forse farò qualcosa.

– In che senso?

– Con mia moglie: forse agirò. Magari la strangolo e risolvo il problema una volta per tutte...

– Non mi sembra un modo civile di risolvere i conflitti...

– Sì, ha ragione. Meglio avvelenarla un po’ alla volta.

– Che orrore!

– Orrore? Orrore è mia moglie, una scrofa. Puttana. Grugnisce tutto il giorno...

– Capisco. Lei vuole avere più volontà... ma perché non se ne va di casa?

– Lei ha i soldi. Tanti soldi. È strafatta di quattrini.

– ...

– Villa a tre piani con piscina, maggiordomo e autista.

– Comprendo.

– Però è molto zoccola: va a letto col maggiordomo, l’autista, il maestro di tennis, con quello di equitazione, forse persino con il cavallo, non ne sono sicuro ma ne sarebbe capace...

– Andiamo, signore! Davvero, credo che lei stia esagerando...

– Con un nuovo cervello potrei rivedere la mia situazione. Affrontarla con astuzia...

– La infastidisce parecchio che sua moglie le mette le corna? Soffre?

– Non mi disturba affatto: che si sfoghi pure con chi vuole. Se è un asino, meglio. Ma sì, soffro. Soffro come un condannato quando l’ascolto grugnire.

– Però non possiamo prevedere con esattezza cosa accadrà dopo il trapianto del cervello. Possiamo avere un’idea approssimativa, ma non rigorosa. Possiamo effettuare una stima abbastanza esatta dell’IQ, del coefficiente d’intelligenza che raggiungerà, possiamo calcolare se aumenterà la sua capacità volitiva e in che modo... ma è assai difficile prevedere in termini affettivi ciò che le accadrà...

– Voglio essere più intelligente. Un fulmine con le lingue. Devo apprendere in fretta il cinese. Questo viaggio in Cina mi terrà lontano da mia moglie almeno per tre mesi... Sarà un vero sollievo, potrò respirare.

– Da questo punto di vista forse siamo capaci di aiutarla. Possiamo sapere se un determinato cervello è adatto alla creazione artistica o per attività del tutto razionali. Stimeremo l’attitudine alla matematica, la capacità di relazionarsi con gli altri, possiamo misurare la zona specifica che usa il tessuto cerebrale per l’apprendimento di una lingua...

– Ecco! È proprio questo ciò che voglio!

– Ma non possiamo garantirgli nulla sul rapporto affettivo. Non possiamo prevedere come lei si relazionerà, dopo il trapianto, con sua moglie.

– Se il mio cervello sarà migliore le mie reazioni con mia moglie non potranno che migliorare...

– Non necessariamente. “Il cuore ha ragioni che la ragione non conosce”... Le questioni affettive sono molto difficili da determinare. Le cose razionai, le funzioni specifiche...

– Quali?

– Economia e finanze...

– L’Economia non mi è mai apparsa come qualcosa di razionale...

– Questa è la sua opinione. In ogni caso possiamo, con un ragionevole margine di certezza, ottenere e quindi impiantare nella sua testa un cervello adatto ad apprendere in fretta le lingue. Questa situazione è stata molto approfondita. Abbiamo studi di Harvard, di Yale, dell’Università Complutense... Sappiamo quali zone si relazionano con l’attività linguistica e l’imprinting idiomatico.

– Cosa?

– Le zone neuronali dove si registrano le competenze linguistiche e, in seguito, le conoscenze idiomatiche.

– Non la capisco.

– Non ha importanza. Lei vuole parlare mandarino, oppure no?

– Certo, è per questo che sono qui!

– Possiamo procurarle il cervello adatto, ma il trapianto necessita di un’indagine preventiva.

– Quanto ci vuole?

– Una o due settimane. Venti giorni al massimo.

– Ma io ho bisogno di parlare cinese molto prima!

– Un nuovo cervello richiede un certo adattamento, bisogna riprogrammare... diciamo... il software, adattare i meccanismi cerebrali del nuovo tessuto neuronale al profilo della sua personalità, fare degli aggiustamenti...

– Io lo voglio subito!

– Ah, per ieri. Ecco: lei vuole un cervello nuovo per ieri...

– Infatti, lei mi ha letto nel pensiero.

– Non è difficile leggere nella sua mente. Ma lei deve capire: non si tratta di una sciocchezza, cambiare l’intera massa cerebrale, riconnetterla al midollo, farla funzionare nel modo giusto... per tutto questo occorre tempo.

– Si però dopo parlerò cinese?

– Questo può darlo per sicuro. Prima di un mese avrà risolto il problema della lingua. Parlerà cinese come un native speaker.

– Come chi?

– Come un parlante nativo.

– Ma io non voglio parlare come un nativo! Non voglio parlare come un indio! Voglio parlare cinese! Cinese della Repubblica Popolare di Cina e, se fosse possibile, tutte le varianti cinesi delle diverse zone, di tutte le differenti province...

– Ma sì, sì. Non deve preoccuparsi... “parlante nativo” è soltanto un’espressione dei linguisti per identificare colui che parla una specifica lingua perché è nato e ha vissuto l’infanzia e la gioventù sul posto...

– Ah, ecco...

– In ogni modo, prima di passare alla fase pratica, chiamiamola operativa, devo farle alcune domande...

– Preferisce un cervello enfatico o assertivo?

– Non capisco.

– Che valenza preferisce?

– Valenza?

– Sì, esatto: enfatica o assertiva?

– Ma non è la stessa cosa?

– No.

– Si spieghi meglio.

– Un cervello enfatico le dà la possibilità di sviluppare un comportamento psicologico deciso e sicuro. Un profilo enfatico esprime con sicurezza – senza giri di parole né preamboli – un’idea, qualsiasi idea, per stramba che possa apparire.

– E assertivo?

– Procede. Realizza l’azione. Fa più di quello che dice. Pensa ma senza perdere tempo in speculazioni, in deliberazioni. È simile all’enfatico ma più determinato, meno timoroso quando si tratta di agire. Questo le assicura decisioni rapide ma meno impulsive. Ciascuno dei due profili è adatto e raccomandabile per le abilità di comunicazione orale in qualsiasi lingua dell’umanità. Un profilo assertivo non richiede un’enorme varietà lessicale: capisce, ma dice poco e fa molto.

– Non so cosa scegliere. Non posso avere un cervello che abbia entrambe le caratteristiche?

– Temo che non sia possibile... si sovraccaricherebbe il suo “hardware” neuronale... Normalmente non c’è così spazio nei centri di memoria e l’equivalente alla Unità Centrale del Sistema rallenterebbe, verrebbero fuori degli errori... Quindi lei DEVE decidersi...: enfatico o assertivo?

– Mi lasci pensare!

– Non ha molto tempo per pensare. Lei desidera parlare cinese in modo fluido, o no? Mandarino, o no?... Pretende anche di saperlo leggere e scrivere?

– Beh, almeno leggerlo.


Il brano è tratto dal romanzo di Rafael Courtoisie LA NOVELA DEL CUERPO, Casa editorial Hum, Montevideo, Uruguay, 2015.


Traduzione dallo spagnolo di Alessio Brandolini


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