FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 29
gennaio/marzo 2013

Velocità

 

FLOP, IL CONIGLIO PIÙ VELOCE DEL MONDO

di Annarita Verzola



Flop era un coniglietto. Per essere precisi, era il più piccolo tra i suoi fratelli e le sue sorelle, ma il più sveglio e precoce di tutti.



Quando loro si avventuravano timidamente intorno alla conigliera, gettando occhiate timorose alla mamma, Flop era già arrivato ai limiti dell’aia ed era solo per timore delle occhiatacce e delle sgridate del padre che non osava ancora oltrepassare lo steccato, ma tra sé e sé ripeteva che alla prima distrazione dei genitori, ci avrebbe provato.

La nidiata di coniglietti cominciava a rosicchiare timidamente le prime tenere foglie di lattuga che la contadina portava fresche ogni mattina? Bene, Flop esercitava i suoi robusti dentini sulle carote rubacchiate ai cavalli della stalla vicina. (I suoi denti erano già più lunghi e i più robusti di quelli di tutti i suoi fratelli e sorelle).



In principio mamma coniglia e papà coniglio non facevano che sgridare Flop.

- Sei troppo ingordo! - diceva la mamma.

- Sei troppo temerario! - diceva il papà.

- Sei antipatico! - dicevano le sorelle.

- Sei presuntuoso! - dicevano i fratelli.

Pensate che Flop se la prendesse? Neanche per sogno. Lasciava che tutti dicessero di lui ciò che volevano e non se ne preoccupava. Lui aveva un sogno segreto. Diventare il coniglio più veloce del mondo.

Per questo appena poteva andava nei punti più riparati alla vista altrui e si lanciava in folli corse che lo lasciavano senza fiato. Osservava attentamente i cani rincorrersi per l’aia, i cavalli galoppare nel prato, le api volare tra i fiori e cresceva in lui, giorno dopo giorno, la consapevolezza di essere il più agile e il più veloce.



Quando la mamma gli affidava una commissione, lui era già di ritorno prima che lei avesse finito di parlare. La mamma rideva di questa sua mania della velocità e gli chiedeva:

- Flop, vuoi diventare un corridore e battere il record del mondo?

I fratelli e le sorelle invece lo canzonavano perché dicevano che a correre sempre così in fretta, si perdeva un sacco di belle cose: il tramonto e l’aurora, il mutare delle nuvole in cielo, lo sbocciare dei fiori.

- Fesserie romantiche! - borbottava tra sé Flop. - Che cosa c’è di più inebriante dell’essere il coniglio più veloce del mondo?

Ben presto la presunzione di Flop divenne grande e grossa quanto lui, che oramai era un robusto coniglio. Correva senza timore tra le zampe dei cani e dei cavalli, battendoli regolarmente in velocità; sfrecciava nel prato distanziando le api e non c’erano più limiti alla sua boria.

Avrebbe anche voluto cambiarsi nome; Flop gli sembrava ridicolo per un animale della sua velocità. Saetta, che so, Fulmine o Lampo. Quelli sì che sarebbero stati nomi adatti.

Un giorno in cui si era spinto più lontano del solito, per misurare i propri limiti, vide qualcosa di scuro muoversi nell’erba. Lì per lì gli parve un sasso, ma, per quanto ne sapeva lui, i sassi non si spostavano. Si avvicinò con cautela e vide una strano essere muoversi goffo su corte zampette che sbucavano da un guscio.



- E tu chi saresti? - chiese incuriosito.

- Mi chiamo Trip e sono una tartaruga. Non hai mai visto un animale come me? - rispose tranquillamente la tartaruga.

- No, alla fattoria non ce ne sono. Io invece sono Flop, il coniglio più veloce del mondo.

A Flop sembrò che la tartaruga sorridesse, ma gli avevano insegnato a comportarsi educatamente con chi incontrava e preferì far finta di nulla.

- E così tu saresti il coniglio più veloce del mondo? E chi lo dice?

- Io! Corro più in fretta dei cani e dei cavalli, e nemmeno le api riescono a starmi dietro!

- Ah, però! E ti andrebbe di fare una gara con me? - propose la tartaruga.



Stavolta Flop non poté proprio trattenersi dal ridere. Aveva visto con quanta goffa lentezza la tartaruga si moveva sul terreno; era pazza a proporgli una gara di corsa? Tuttavia decise di divertirsi alle sue spalle e accettò.

- Ti darò tutto il vantaggio che vuoi! - le concesse magnanimo.

- Ti ringrazio, ma non occorre.

- E dove dovremo arrivare? - chiese Flop sempre più divertito e incuriosito.

- A casa. Vincerà chi arriverà per primo a casa. Sei pronto? - chiese la tartaruga.

Flop annuì e si rannicchiò su terreno, pronto a scattare.

- Uno, due, tre… via! Ho vinto! - esclamò la tartaruga dall’interno del guscio.

Flop rimase inchiodato sul terreno e si voltò a guardare rabbioso la tartaruga.

- Mi hai ingannato!

- Neanche per sogno! Ho detto vince chi arriva prima a casa e l’ho fatto.

Flop cominciò a ridere, dapprima sommessamente e poi in maniera sempre più fragorosa, tanto che ad un certo punto si rotolò sull’erba a pancia all’aria, con le lacrime agli occhi.

Quando si fu ripreso, salutò cortesemente Trip e si avviò pian piano verso la fattoria. Si attardò a brucare una macchia di trifoglio tenero, osservò le nuvole che si rincorrevano nel cielo in strane forme e notò per la prima volta quanti bei fiori sbocciassero sulle rive del laghetto. Ma sì, Flop andava benissimo come nome, per un coniglio veloce, ma saggio.




annver3@gmail.com