FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 24
ottobre/dicembre 2011

Crisi

 

L'ANGOLO DI ED

a cura di Giuseppe Ierolli


La crisi è un capello


J54-F36

If I should die -
And you should live -
And time sh'd gurgle on -
And morn sh'd beam -
And noon should burn -
As it has usual done -
If Birds should build as early
And Bees as bustling go -
One might depart at option
From enterprise below!
Tis sweet to know that stocks will stand
When we with Daisies lie -
That Commerce will continue -
And Trades as briskly fly -
It makes the parting tranquil
And keeps the soul serene -
That gentlemen so sprightly
Conduct the pleasing scene!
    Se io dovessi morire -
E tu dovessi vivere -
E il tempo gorgogliasse -
E il mattino brillasse -
E il mezzodì ardesse -
Com'è sempre accaduto -
Se gli Uccelli costruissero di buonora
E le Api si dessero altrettanto da fare -
Ci si potrebbe accomiatare a discrezione
Dalle imprese di quaggiù!
È dolce sapere che i titoli terranno
Quando noi con le Margherite giaceremo -
Che il Commercio continuerà -
E gli Affari voleranno vivaci -
Rende la partenza tranquilla
E mantiene l'anima serena -
Che gentiluomini così brillanti
Dirigano la piacevole scena!

I versi si reggono su una paradossale ironia, sul rovesciamento della cosa che più ci colpisce, o meglio ci indispettisce, quando pensiamo alla nostra morte, ovvero la consapevolezza che la nostra sparizione dal mondo non avrà nessuna conseguenza, tutto continuerà tranquillamente come prima: dalla natura ai commerci umani, nulla sarà toccato da quell'evento enorme, spaventoso, definitivo, ma soltanto per chi ne è oggetto. Per il resto del mondo, a parte forse qualche persona cara, sarà come se fosse impercettibilmente sparito un granello di sabbia.

 

J247-F266

What would I give to see his face?
I'd give - I'd give my life - of course -
But that is not enough!
Stop just a minute - let me think!
I'd give my biggest Bobolink!
That makes two - Him - and Life!
You know who "June" is -
I'd give her -
Roses a day from Zenzibar -
And Lily tubes - like wells -
Bees - by the furlong -
Straits of Blue
Navies of Butterflies - sailed thro' -
And dappled Cowslip Dells -

Then I have "shares" in Primrose "Banks" -
Daffodil Dowries - spicy "Stocks" -
Dominions - broad as Dew -
Bags of Doubloons - adventurous Bees
Brought me - from firmamental seas -
And Purple - from Peru -

Now - have I bought it -
"Shylock"? Say!
Sign me the Bond!
"I vow to pay
To Her - who pledges this -
One hour - of her Sovreign's face"!
Extatic Contract!
Niggard Grace!
My Kingdom's worth of Bliss!

    Cosa darei per vedere il suo volto?
Darei - darei la mia vita - naturalmente -
Ma ciò non è abbastanza!
Aspettate un momento - lasciatemi pensare!
Darei il mio Bobolink più grande!
Così siamo a due - Lui - e la Vita!
Sapete chi è "Giugno" -
Darei lui -
Rose di giornata da Zanzibar -
E calici di Gigli - come pozzi -
Api - a spanne -
Canali d'Azzurro
Che flotte di Farfalle - traversarono -
E screziate Vallette di Primule -

Poi ho "interessi" in "Banchi" di Pratolina -
Giunchiglie in Dote - odorose "Azioni" -
Domini - estesi come la Rugiada -
Sacchi di Dobloni - che Api avventurose
Mi portarono - da mari celesti -
E Porpora - dal Perù -

Adesso - l'ho comprata -
"Shylock?" Dai!
Firmami l'Accordo!
"Giuro di pagare
A Lei - che dà in pegno tutto ciò -
Un'ora - del volto del suo Sovrano!"
Estatico Contratto!
Avara Grazia!
Il prezzo del mio Regno di Beatitudine!

Il volto dell'amato non ha prezzo e l'avaro Shylock shakespeariano sembra alla fine non avere scelta: talmente alto e diversificato è il prezzo offerto che anche lui dovrà cedere e accettare quell'accordo.
Nella seconda strofa il lessico da mercato azionario è giocato anche sui diversi significati dei termini: "share": "porzione, dividendo"; "bank": "banca, riva, banco (di sabbia, ecc.)"; "stock": "obbligazione, azione, capitale, provvista, bestiame".
"Cowslip" (v. 14) e "primrose" (v. 15) sono varietà di primule; per diversificare i due termini (usati soltanto in questa poesia) ho tradotto con "primule" e "pratolina".

 

J406-F536

Some - Work for Immortality -
The Chiefer part, for Time -
He - Compensates - immediately -
The former - Checks - on Fame -

Slow Gold - but Everlasting -
The Bullion of Today -
Contrasted with the Currency
Of Immortality -

A Beggar - Here and There -
Is gifted to discern
Beyond the Broker's insight -
One's - Money - One's - the Mine -

    Alcuni - Lavorano per l'Immortalità -
La Maggioranza, per il Tempo -
Lui - Ripaga - nell'immediato -
L'altra - si Limita - alla Fama -

Oro Lento - ma Perenne -
Il Lingotto dell'Oggi -
Contrasta con la Moneta
Dell'Immortalità -

Un Mendicante - il Qui e il Là -
È capace di discernere
Oltre l'intuito del Sensale -
All'uno - i Soldi - all'Altro - la Miniera -

Il concetto è semplice: disdegna il facile guadagno, pensa piuttosto all'immortalità. Ma una lettura più attenta rivela una orgogliosa, e profetica, rivendicazione della propria scelta poetica. La rinuncia al pubblico del "tempo" e la scelta di scrivere per "mani che non posso vedere" (J441-F519). La scelta di un oro lento ma perenne, rispetto a una effimera ricompensa che si limita all'oggi. Il mendicante, colui che ha rinunciato ai panni che si possono comprare con la ricchezza esteriore, vede ben oltre il sensale, e può appropriarsi della "miniera", che in ED è sempre usata come metafora della ricchezza interiore, profonda, molto più difficile da intaccare rispetto a quella esteriore.

 

J889-F1067

Crisis is a Hair
Toward which forces creep
Past which - forces retrograde
If it come in sleep

To suspend the Breath
Is the most we can
Ignorant is it Life or Death
Nicely balancing -

Let an instant push
Or an Atom press
Or a Circle hesitate
In Circumference

It may jolt the Hand
That adjusts the Hair
That secures Eternity
From presenting - Here -

    La Crisi è un Capello
Verso cui le forze strisciano
Oltre cui - le forze retrocedono
Se arriva nel sonno

Sospendere il Respiro
È il massimo che possiamo
Ignorando se sia Vita o Morte
In perfetto equilibrio -

Lasciare che un istante spinga
O un Atomo prema
O un Cerchio esiti
Nella Circonferenza

Può far vacillare la Mano
Che aggiusta il Capello
Che impedisce all'Eternità
Di presentarsi - Qui -

La nostra vita è appesa ad un filo, a un capello, unica esile barriera che ci protegge, che affronta gli attacchi delle armate che la morte invia contro di noi, respingendole fin quando può. Se il nemico arriva quando siamo disattenti, l'unica difesa è trattenere il respiro. In un momento in cui non sappiamo come finirà l'attacco, se vincerà la vita o la morte, muoversi, reagire, potrebbe far vacillare la mano che manovra quell'esile capello, facendo infiltrare le avanguardie nemiche. Allora quel capello si spezzerebbe e non riuscirebbe più a impedire l'arrivo dell'eternità.
Una riflessione su quanto sia fuggevole e in bilico la nostra vita e sull'assoluta casualità della morte, legata ad avvenimenti o circostanze che sono quasi sempre oltre la possibilità di un nostro intervento. Anzi, reagire potrebbe talvolta alterare un equilibrio che magari in quel momento era a noi favorevole.

 

J948-F1093

'Twas Crisis - All the length had passed -
That dull - benumbing time
There is in Fever or Event -
And now the Chance had come -

The instant holding in it's Claw
The privilege to live
Or Warrant to report the Soul
The other side the Grave -

The Muscles grappled as with leads
That would not let the Will -
The Spirit shook the Adamant -
But could not make it feel -

The Second poised - debated - shot -
Another, had begun -
And simultaneously, a Soul
Escaped the House unseen -

    Era la Crisi - L'intera durata era esaurita -
Quel torpido - paralizzante momento
Che c'è nella Febbre o in un Evento -
E ora la Possibilità era arrivata -

L'istante che tiene nel suo Artiglio
Il privilegio di vivere
O l'Autorità per annunciare all'Anima
L'altro lato della Tomba -

I Muscoli come ghermiti da piombi
Che non consentivano Volontà -
Lo Spirito scuoteva il Diamante -
Ma non riusciva a renderlo sensibile -

L'Attimo oscillò - ponderò - si dileguò -
Un altro, era iniziato -
E simultaneamente, un'Anima
Lasciò la Casa inosservata -

Prosegue la ricerca di ED per riuscire a descrivere il momento della morte. Stavolta le immagini cercano come di bloccare quegli istanti, descrivendo la sensazione di paralisi che segue il momento della "crisi", quando si ha l'illusione che ci sia ancora una possibilità di eludere l'annuncio che ci si sta avviando verso quel lato della tomba riservato a chi muore. I muscoli sono bloccati, come se fossero avviluppato da piombi, lo spirito cerca disperatamente di scuotere quel corpo ormai rigido, che sembra assumere la durezza di un diamante, ma non riesce a ridargli la sensibilità. Nell'attimo che divide la vita dalla morte, la mente oscilla, cerca di mantenersi in equilibrio, si concede l'ultimo sprazzo di lucidità e poi si dilegua, ormai vinta. Nello stesso istante un'anima se ne va dalla sua casa terrena, fugge inosservata da quel mondo che non rivedrà mai più.
La poesia è tutta giocata sul contrasto fra l'immisurabile istante della morte e il tentativo di congelarlo, di sezionarlo, per scoprirne i segreti. ED cerca come di ingannare questo istante così sfuggente con la "possibilità" del quarto verso, quella di riuscire a strappare agli artigli della morte il privilegio di vivere, una possibilità senza speranza, che la mente, ultimo baluardo prima della resa finale, persegue fino all'ultimo cercando di risvegliare quel corpo ormai rigido. Ma non c'è niente che possa sconfiggere la morte. E l'anima che se ne va appartiene ormai a un mondo che non ci è dato di "vedere" perché è al di là di ogni nostra possibilità di comprensione.

 


Le poesie di Emily Dickinson non hanno un titolo, a parte rarissime eccezioni. I numeri che le precedono si riferiscono alla numerazione attribuita nelle due edizioni critiche, curate rispettivamente da Thomas H. Johnson nel 1955 ("J") e da R. W. Franklin nel 1998 ("F").


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