FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 22
aprile/giugno 2011

Miti & Leggende

 

IL CINEMA A PAROLE

di Verónica Becerril



AGORA
di Alejandro Amenábar


Ragionando su miti e leggende mi è venuto naturale scegliere, per questa rubrica, una grande produzione cinematografica firmata da Alejandro Amenábar (1972), il regista spagnolo che stupì il pubblico e la critica con The Others (2001), e più tardi con Mare dentro (2004) e che nel 2009 è tornato alla superproduzione con Agora (Ágora in spagnolo), ambientato nel IV secolo ad Alessandria d’Egitto. Film presentato a Cannes 2009 e distribuito in Italia l’anno scorso.

Agora è la rivisitazione storica della vita della grande astronoma e matematica egiziana Ipazia (Rachel Weisz), uccisa da un gruppo di fanatici cristiani nel 415 d.c., e il tragico parallelo destino della città che l’ha fatta crescere intellettualmente, Alessandria, con la sua vasta, affascinante cultura e la sua enorme Biblioteca.
La storia si sviluppa in due tempi, mostrando l’ascesa del cristianesimo che aveva già conquistato Roma, e un Egitto che non si rende conto pienamente di questo sviluppo storico, né sa come affrontarlo. La brillante e leggendaria Ipazia lotta per salvare la saggezza e le conoscenze del Mondo Antico con l’aiuto dei suoi discepoli. Fra di loro ce ne sono due in competizione per avere il suo cuore: Oreste (Oscar Isaac) ed il giovane schiavo Davo (Max Minghella), che allo stesso tempo lotta fra l’amore che sente in segreto per la filosofa e la libertà che potrebbe raggiungere facilmente unendosi ai cristiani.

Con questo film, il quinto del regista spagnolo (e il secondo girato in inglese), Alejandro Amenábar ha vinto sette premi Goya (gli Oscar del cinema spagnolo), grazie all’originalità di come ha descritto il dramma storico della filosofa assassinata dai seguaci del vescovo Cirillo d’Alessandria nel anno 415 d. c.
Secondo la mia opinione, Agora è un capolavoro cinematografico.
Non abbiano paura coloro che di solito rifiutano i film storici, perché Agora non è il classico film denso, pieno di fatti della storia difficili da interpretare per i comuni mortali. Agora è, al contrario, un canto alla cultura e a quanto è andato perduto lungo la storia dell’umanità a causa di paure, religioni e fobie.
C’è chi ha visto questa superproduzione, costata 50 milioni di dollari, come una critica al cristianesimo, ma è sbagliato semplificare in questo modo. Agora va ben oltre: scruta il pensiero dell’uomo, analizza le paure, i meccanismi della mente e il suo potere. Impossibile non vedere questo film nel solco del mito e della leggenda.



becerril.veronica@gmail.com